Leo PariStelle Forever2021 - Cantautoriale, Pop, Indie

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Stelle Forever è la prosecuzione del percorso che è iniziato con Spazio, cinque anni fa. Leo è sempre un figlio delle stelle, ma ha un po’ smussato i suoi estremi. C'è stato un compromesso, e la risultante è un album coerente e compatto, un po’ più debole del solito, ma canonicamente bello.

Leo Pari è un reduce inossidabile. Fermo nella sua dimensione spazio-temporale di osservazione semi disperata del mondo, alla ricerca di una donna da amare. Un po’ cringe, genuinamente tamarro, lui c’è da sempre. Grande gavetta, grande cuore.

Stelle Forever è la prosecuzione del percorso che è iniziato con Spazio, cinque anni fa. Leo è sempre un figlio delle stelle, ma ha un po’ smussato i suoi estremi. I testi assurdi e il comparto musicale, che più volte sfocia in una techno irresistibile, sono stati ridimensionati; c’è stato un compromesso, e a pagarne le conseguenze è stata la strana originalità che Leo si è sempre portato appresso, fino a costruire un personaggio perfetto. La risultante di questo compromesso è un album coerente e compatto, ma un po’ più debole del solito, più canonico.

L’inizio è senza dubbio la parte migliore. Le donne sono come le stelle -unico vero singolone dei 5 usciti- parte con l’accelerazione in un mix di uptempo e frasi iconiche, in tipico stile pariano. La storia della tua vita ci fa tornare alla delicatezza del purismo anni ‘80, che era stata la fortuna diSpazio. Le cose tra noi due ha un bel ritmo ondeggiante e si fa cantare con facilità. Dopodiché il mordente va a un po’ ad affievolirsi. Si discende gradualmente nel regno della ballad it-pop sdrucita e abbastanza ritrita.

Mancano l’ironia e la schiettezza spiazzante del Pari degli anni scorsi, e soprattutto manca la vera mina. Potrebbe sembrare strano, ma in realtà non lo è. Stelle Forever scopre i suoi punti deboli quando si perde a trarre ispirazione dai pionieri dell’indie nostrano. Ma Leo non ha bisogno di imitare, perché i suoi assi nella manica ce li ha, e sono sempre forti. Ha passato da un po’ i 30 anni di Gazzelle, non ha la qualità compositiva di Calcutta, e non sa essere paraculo come il fratello Tommaso Paradiso. Nel cercare di inseguire lo stile dei migliori del pop romano ha rischiato di perdere le coordinate del suo dipop, sicuramente più irriverente e da dancefloor, al limite col meme.

Gli amanti non troppo esigenti di canzoni d’amore riusciranno comunque a perdercisi dentro, perché è un disco ben prodotto, e soprattutto fatto per piacere, per far trovare conforto in mezzo agli arrangiamenti sobri e qualche spruzzo di archi sintetici. Noi non storciamo il naso, ma aspettiamo fiduciosi che il buon Leo torni a bersi qualcosa di forte in compagnia di Battisti ed Alan Sorrenti.

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La recensione Stelle Forever di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-15 00:49:00

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