HANDS Caduta 2021 - Pop, Indie, Elettronica

Caduta precedente precedente

Avellino elettronica per un electropop cantautorale genuino

Succede che un progetto nato in acustico come molti di quelli nati in questo decennio si muova, per istinto, verso qualcosa di completamente diverso. È accaduto agli HANDS (scritto in maiuscolo): gli avellinesi Frangos e Yayo, all’anagrafe Francesco Sorrentini e Fiorenza Vigilante, nati nel 1996 e in attività dal 2014, proprio in quell’epoca di metà anni ’10 in cui i progetti unplugged hanno riempito piccoli locali e talent, stadi e palazzetti. Da lì all’elettronica di Caduta sembrano due pianeti distantissimi, invece i cinque brani di questo EP sono chiaramente figli di una solidità compositiva che il voce-e-chitarra costringe ad avere, e poi messi in un frullatore di influenze e divertimento nella produzione.

La cadenza campana colora testi non particolarmente elaborati, ma scritti bene e con immagini evocative — come la “cuccia in paradiso” di Labirinto —per raccontare un disorientamento tipico dei Millennial, filtrato tra citazioni filosofiche e mitologicheMeister Icaro — passando per confessioni oneste e disarmanti — «Forse dovrei pensare col cazzo». D’altronde i ragazzi con la filosofia hanno già un buon rapporto, visti i trascorsi al Festival della Filosofia di Atene.

Metriche coraggiose prese in prestito all’hip hop e scelte melodiche insolite mutuate dall’r&b, piccole note che non ci aspettiamo e riaccendono la curiosità verso i brani che scivolano via semplici e divertenti, con citazioni-omaggio a Eurythmics e Depeche Mode, ma anche, forse merito dell’accento, un qualcosa dei 99 Posse nei pezzi con una matrice più urban — Viola —.

È bello anche che due vocalità che potrebbero tranquillamente fare bene con il bel canto all’italiana abbiano svoltato sulla strada meno semplice di questo Electropop che mantiene comunque un certo gusto per la melodia e gioca con le parole e le lingue mentre synth e drum machine fanno il resto. Posso sentire quasi le mani dei due sulle manopole, li vedo scrivere e sporcarsi le mani nelle influenze per costruire un suono prendendo pezzi di ciò che più gli garba dei propri ascolti, per un risultato, se non originale, quantomeno personale e genuino.

---
La recensione Caduta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-25 00:41:40

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia