Paranoise Noizu 2021 - Sperimentale, New-Wave, Elettronica

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L’impatto rumoroso di Noizu e di The 2nd act è inarrestabile e fa crollare i muri come una scossa di terremoto

Le sperimentazioni ‘noise-electronic post/punk’ continuano a pulsare e sono vive più che mai in questo nuovo release del duo Paranoise. Era il 1980 quando, tra i musicisti dell’underground bolognese, il giovane bassista hard-core Diego D'Agata, all’epoca 15enne, e il 17enne Gaudi – sperimentatore di 'dub-industriale' ossessionato dai sintetizzatori – decisero di formare il duo Paranoise con un piano ben preciso: registrare un album sperimentale totalmente improvvisato con l’uso di sintetizzatori e bassi distorti, voci filtrate ed echi a nastro in sole 24 ore, per poi distruggere il tutto e sciogliere il duo senza lasciare nessuna traccia. Portata a termine tal missione, i due presero strade e direzioni artistiche differenti e si persero di vista per 40 anni! Ora eccoli di nuovo qua, con questo devastante 7 pollici, dove la loro ruggente smania di dissacrare contesti melodici troppo sofisticati trova la sua piena espressione ed esplode in queste due nuove tracce: Noizu e The 2nd act.

La voluta privazione di qualsiasi ordine estetico favorisce questo atteggiamento riottoso come una scelta artistica e un estetismo, duro e puro ma pur sempre veloce e inarrestabile come un treno in corsa che manderebbe al tappeto anche gli hardcorers più navigati. L’impatto rumoroso di Noizu (che in giapponese significa appunto "Rumore") e di The 2nd act è inarrestabile e fa crollare i muri come una scossa di terremoto, brevissima ma con una magnitudo da apocalisse.

L’iconica copertina, prevalentemente nera, funge da innesco per un materiale altamente esplosivo, stimola il richiamo alla pellicola analogica degli anni ‘80 e vede in primo piano il volto dei due artisti fotografati da un tubo catodico.

Paranoise gravita attorno al concetto di creazione di flussi sonori senza la rigorosa necessità di far prevalere la forma sulla sostanza, utilizzando arrangiamenti elaborati e strutturati in scariche elettriche industrial-noise, per scacciare via le mezze ombre di questo duro periodo di pandemia, rincuorando lo spirito e incoraggiando il fisico al movimento scatenato.

In un mondo fatto di oscena incarnazione di modelli preconfezionati, premasticati, predigeriti, in rituali che vogliono apparire come “alternativi” salvo risultare concretamente vuoti e normalizzatissimi, noi a questi sporchi incursori, spinti da una passione incrollabile ed ostinata per la loro missione, facciamo un grande applauso!

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La recensione Noizu di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-02-25 18:17:00

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