Dropout sound è un produttore musicale che, per sua stessa ammissione, è "in continuo spostamento tra Italia, UK e Giappone". Ecco per noi questo dato biografia è assolutamente fondamentale per comprendere appieno un lavoro come "Memories from a distant future". Infatti questo nuovo disco è, almeno per noi, esattamente la summa di questa esperienza biografica (e anche geografica). Ci sono i suoni algidi dell'elettronica made in Uk con immaginari e sensazioni da anime giapponese sui mecha con una voglia, tutto italiano, di fare sempre e comunque ballare anche nei pezzi meno ritmati. Prendete, ad esempio, un brano, un bellissimo brano come "Pegasus Field".
La sensazione di essere davanti a una sorta di "valzer siderale" è abbastanza evidente e abbiamo scelto uno dei brani più introspettivi di tutto il disco. Un disco che, tra l'altro, è anche prodotto con molta attenzione e cura, segno che gli anni come producer devono aver fatto un grande bene a Dropout sound. Insomma, nonostante forse un inizio inferiore alla fine, "Memories from a distant future" è un lavoro che ci sentiamo di consigliarvi con la massima tranquillità e decisione.
I suoni infatti sono buoni, la costruzione dei pezzi anche e l'immaginario consolidato e stimolante: insomma, cosa chiederete mai di più?
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