Dj Minaccia Quarto disco 2021 - Strumentale, Elettronica, Minimal

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L'elettronica minimalista di Dj Minaccia assume sembianze ermetiche per l'espressione di una personale visione sonora del mondo

Inusuale e, proprio per questo, curiosamente spiazzante la strada intrapresa dal marchigiano Dj Minaccia per la configurazione del suo quarto lavoro in studio. Quarto disco – per l'appunto – riassume in forma di EP alcuni tratti evolutivi che dalle pure inuizioni a 8 bit 'commodoriani' degli esordi, tramutate in diramazioni anche funky-chillout e vaporwave dai lavori successivi, arrivano ora a cambiare nuovamente rotta verso quattro nuovi piccoli capitoli dal fascino perturbante.

Quella di Dj Minaccia, infatti, è un'elettronica decisamente minimalista e 'vintage' che parte da mura casalinghe per guardare oltre l'orizzonte del semplice corpo sonoro, stimolando cioè l'intelletto a compiere anche voli pindarici verso cime espressive che possono farsi sempre più destabilizzanti man mano che l'ascolto viene approfondito, superando apertamente l'eventuale pregiudizio di partenza legato a una matrice solo apparentemente 'lo-fi'. Tutto questo pur continuando a prestare fede a precisi paletti stilistici utili a mantenere ordine nel bel mezzo di un groviglio di intuizioni particolarmente contorte ma pur sempre legate a un'idea di IDM coerente con le proprie intenzioni di base.

Quarto disco, pur nella sua breve durata, è quindi un viaggio sonoro che diventa quasi materiale – come suggeriscono anche i titoli che indicano qualcosa a metà strada tra prefissi telefonici e codici postali internazionali – e invita a chiudere gli occhi per lasciarsi trasportare da un andirivieni tra non-luoghi e non-tempi degni di mondi e realtà parallele.

Suoni ambientali – sia metropolitani che provenienti da gesti quotidiani – sono astratti dal loro contesto di appartenenza e presi in prestito ora per fare da tappeto atmosferico alle evoluzioni elettroniche, ora per trasformarsi in veri e propri pavimenti sonori ai limiti della dark ambient. Arpeggiatori analogici e beat in quattro creano atmosfere sperimentali puramente '80 (New Order o Art of Noise ma solo in minima parte) ma non rinunciano a possibili aperture solari, per quanto incerte e sinistre (alla Boards of Canada, azzardando), mentre sperimentalismi tastieristici subiscono una destrutturazione formale per generare nuove costruzioni sensoriali ben distanti dalla comune opinione auditiva. Sono tutti elementi costituenti di un linguaggio estremamente singolare, a tratti ermetico ma di certo rivolto all'espressione di una personalissima visione sonora del (proprio) mondo.

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La recensione Quarto disco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-11 16:46:03

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