Vecchio non vuol dire brutto, né sugar daddy ma può dire blues
"I Rocco Siffredi della musica napoletana" quando ho letto questa descrizione per TheRivati ho sorriso lo ammetto. Tuttavia, al di là della deliziosa presa in giro, in questo Napoli Folk Blues Vol.1 ci sono un sacco di cose belle e interessanti che vi andrò a spiegare in questa recensione. Innanzi tutto questo disco è utile, anzi utilissimo per ribadire ancora una volta un concetto magari elementare ma che spesso si tende a scordare: "Vecchio non vuol dire necessariamente brutto". Questo pensiero mi è venuto dopo aver ascoltato, a più riprese, l'ultima traccia di questo disco, la deliziosa Blues Vecchio.
Ecco questo pezzo trovo sia la perfetta sintesi del lavoro della band partenopea: ovvero, fondamentalmente, fregarsene delle mode e degli stilemi che più vanno nel mondo della musica contemporanea e suonare quello che a loro piace, per di più facendolo davvero bene. Questo è un po' il motivo principale per cui un pezzo come Blues Vecchio funziona tanto bene: perché non vuole fingere di essere ciò che non è o strizzare l'occhio a questo o quell'artista. Blues vecchio, perdonate la tautologia, è Blues vecchio e basta. E questo a me va più che bene. Aggiungo poi che anche il resto del disco è suonato veramente bene e, a parte un inizio non a livello della chiusura, questo Napoli Folk Blues Vol.1 è promosso a pieni voti.
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La recensione Napoli Folk Blues Vol.1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-27 08:12:58
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