Thin King The Two Suns Theory 2021 - Rock, Elettronica, Alternativo

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Un tuffo dove l'acqua si fa più scura, tra onde di pad, sintetizzatori e pianoforti stravolti, che portano lontano dalla realtà della terra ferma.

The Two Suns Theory è il primo, sudatissimo album dei Thin King (Andrea Mariatti e Riccardo Dezzani). Si tratta di un lavoro in cui ogni fase, creativa e produttiva, ha avuto il tempo di sedimentare e stratificarsi prima di lasciare spazio al livello successivo. In questo modo è occorso un anno per la pre-produzione, due anni per il completamento della demo, due settimane in sala d'incisione, tre mesi di missaggio e un settimana per il mastering.

Il risultato è un disco con 11 brani che sono qualcosa in più o qualcosa in meno di semplici canzoni, a partire dal fatto che non seguono i compromessi della forma canzone, tantomeno quelli del pop. Si tratta di un disco "fatto come una volta, tutto a mano con 101% di cuore" come dicono i loro autori.

L'elettronica dei synth e la pasta sonora delle chitarre interagiscono tra loro in un perfetto paesaggio sonoro in canzoni come Center Of The Universe, Dots&Lines, Upper Hands Man e Fixed e si integrano creando un ambient evocativo e profondo.

Tanti pianoforti preparati, filtrati, "maltrattati" come in Empty Rain, Bellow, Talking Glass, Eleven e Dip Down tengono il sound in un range quasi Pink Floydiano di sperimentazione liquida dei suoni e dei rumori.

Tutto il disco trae il suo sound caratteristico dall'utilizzo a tutto spiano di pad sperimentali che si evolvono e cambiano attraverso l'utilizzo di filtri e "sporcature", oltre che di texture tipiche dell'industrial e della musica ambient, non necessariamente musicali, ma anche semplicemente di "disturbo" all'altrimenti esagerata pulizia del sound.

Il basso rimane sempre arrangiativamente in secondo piano, mentre ai suoni di batteria è stata data molta più attenzione, in quanto ogni suono ed ogni "colpo" è funzionale al pathos di ogni canzone. La voce è sempre molto presente e ben lavorata ma si pone nei confronti dell'arrangiamento non tanto come parte solista, quanto come strumento che fraseggia ed emerge e s'inabissa di volta in volta tra le trame delle frequenze del tessuto sonoro dello strumentale.

The Two Suns Theory è un disco che difficilmente si può avvicinare ad altre esperienze. C'è forse un eco lontanissimo di Depeche Mode nella sperimentazione sonora e nella presenza della chitarra elettrica come elemento fondante di molte canzoni, ma in realtà questo lavoro è molto più "liquido", quasi marino per la grande presenza di onde di pad e texture e perché il range metronomico tra tutte le tracce è molto limitato, mantenendosi sempre su un tempo medio che rende tutto regolare come le maree. Sembra insomma di ritrovarsi in un'esperienza subacquea, con un ambient tendente al dark, senza (forse è l'unico limite riscontrabile in questo lavoro) mai trovarsi su un'onda che increspi la superficie di questo mare sonoro.

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La recensione The Two Suns Theory di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-26 20:05:59

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