NicoNote / Wang inc. Limbo Session I 2021 - Elettronica

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NicoNote e Wang, un incontro non casuale.

NicoNote è Nicoletta Magalotti: i Violet Eves negli anni ’80, la scoperta dell’elettronica, del clubbing e delle installazioni sonore, l’innovazione come stella polare, i tour tra i palchi di mezzo mondo, le collaborazioni con Pietro Fariselli, Enrico Gabrielli e Andrea Chimenti, solo per citare i più noti. Wang è il moniker di Bartolomeo Sailer, ambientalista militante, produttore, già al fianco degli Autechre nel tour che li ha visti protagonisti nel Belpaese poco prima dello scoccare del nuovo secolo, due album e una manciata di singoli all’attivo. Erano e si trovano dalla stessa parte della barricata: inevitabile che un giorno si sarebbero incontrati.

Limbo Session I è il risultato di un – Magalotti dixit – flusso emozionale, di una lunga, instabile stratificazione culturale. I due hanno sperimentato, improvvisato, pianificato un caos sonoro invasivo e disturbante, a volte sin troppo minimale, spoglio, giocato tra house music (Freeze), clubbing, atmosfere dancefloor. Se Wang manovra senza sosta, e in piena libertà, i propri suoni sintetici, tirati fuori a forza da synth eversivi e da computer istruiti a dovere, Nicoletta Magalotti gioca con una vocalità non addomesticabile. Ne è la prova La budessa motociclista del Ladack, nient’altro che un arrampicarsi tra sperimentalismi à la Demetro Stratos, senza dimenticare le lezioni della Diamanda Galas meno satanica e con un pensierino rivolto a un totem come Mina. Una voce che recita (Limbo), che vaga dalle parti del proto Alan Sorrenti (Iam Lucet), che scherza (Umore), a conferma del fatto che ogni nota presente nel disco finisce con l’attraversare l’avanguardia, la sperimentazione più ardita, l’improvvisazione non improvvisata.

Il legame con i testi è forte: si scomodano la beat generation di Lawrence Ferlinghetti, il tropicalismo del poeta barbadiano Kamau Brathwaite, la poesia civile di Amelia Rosselli. Stralci di poesia, brandelli quasi, centrifugati in un universo straniante e lunare, inquietante e senza via d’uscita, stupefacente e imprevedibile. Bellissimo, insomma. Ascolta la furia dei venti contrari: Limbo Session I parte con queste parole. Tutto torna, non è così?

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La recensione Limbo Session I di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-09 23:02:00

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