Emma Grace CRAVINGS OF PEGASUS 2021 - Lo-Fi, Strumentale, Sperimentale

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Un collage sonoro che comunica con la natura,

Il primo ascolto di CRAVINGS OF PEGASUS, terza produzione dell'artista italo-americana Emma Grace per Pipapop Records, scuote delicatamente e allo stesso tempo tenta di stabilizzare. Nelle carezze ricercate che emergono dal sound ambient e dall'accompagnamento di violino ci si trova spesso a immaginare scenari naturali, boschi in cui girovagare e in cui poter stare a contatto con le sfaccettature estreme e opposte della nostra persona.

Emma Grace incide un album breve rispetto alla sua seconda fatica, Wild Fruits and Red Cheeks, aggiungendo un altro tassello al proprio sviluppo artistico. Di fondamentale importanza il luogo delle registrazioni, Leccolimoni, citato da lei stessa come sua dimora umbra e contemporaneamente come una casa dove poter operare a stretto contatto con l'arte. Una testimonianza di Leccolimoni è contenuta nel video diretto da Furio Ganz, il materiale accompagna egregiamente il disco facendo prendere vita alle immagini di cui si parlava sopra e trasformando la musica in vera e propria opera a 360°.

Ciò che colpisce di queste 7 tracce è la capacità di creare, in appena 20 minuti, un mondo onirico ma tangibile presentando un dialogo fra 2 figure opposte: il lato più selvaggio, MERCURY, e quello più contemporaneo, FOR THE SHORE. Le parole e i vocalizzi si fondono con i vari soundscapes, a volte sovrastandoli come accade all'inizio di PEGASUS, altre volte facendosi sovrastare, come nell'epilogo di SIRENS. Il movimento sinusoidale dell'album riporta al costante dibattito interno di ognuno di noi, che tenta di smussare gli angoli più acuti delle nostre figure in modo da farle comunicare invece che litigare.

CRAVINGS FOR PEGASUS colpisce alla grande, per tale motivo al primo ascolto potrebbe risultare ostico; bisogna approfondirlo e, se possibile, integrarlo col video. Analizzando il disco dentro la carriera dell'artista si nota quanto questo album sia innovativo per le sonorità incise rispetto alle precedenti produzioni. I synth che richiamano i canoni ambient ricoprono parzialmente ciò che viene presentato da Emma Grace, qui si tratta proprio di sensazioni che vengono tradotte in collage sonori sfociando in un campo più sperimentale.

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La recensione CRAVINGS OF PEGASUS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-01 11:05:00

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