Down the Stone Rusty Leash 2021 - Metal

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Col nuovo ep 'Rusty leash' i Down The Stone fanno un passo in avanti proponendo un alternative metal radiofonico ma ricco di spunti futuribili

Dopo un primo Ep di ricognizione, Metamorphosis, e il potente groove sprigionato dall'esordio sulla lunga distanza di Life, per i lombardi Down The Stone è tempo di una nuova pubblicazione breve ma intensa, quasi fugace ma decisamente corposa nell'impostazione e nelle potenziali intenzioni. Rusty leash, infatti, è un Ep i cui cinque brani costituenti hanno il compito di portare avanti – e forse anche un po' a compimento – il discorso sonico incanalato sulla scia di un sound metal puro anche se di impostazione più alternative e post-grunge rispetto alle esperienze precedenti.

Rusty leash, nella sostanza, è un ottimo lavoro di rivisitazione e appropriazione definitiva di sonorità già note eppure mai stancanti nel loro processo di riproposizione, vista la perizia con cui le corde vengono toccate – sia quelle materiali che quelle metaforicamente interiori, con riferimento a veri e propri scossoni emotivi lanciati come dardi allo stomaco del processo di ascolto. Ma forse c'è qualcosa in più rispetto a quanto estraibile dai due dischi precedenti o, quantomeno, sembra esserci qualcosa di meglio congegnato o meglio strutturato nelle scelte architettoniche di ogni singolo tassello. Non si tratta solo dell'eccellente produzione che ne supporta l'attitudine perché, se è vero che si tratta di un lavoro scaturito da un periodo di profondi cambiamenti per la band in questione, è proprio la maggiore – e migliore – stratificazione della proposta sonora a mettersi in evidenza una volta premuto il tasto play.

Si tratta di metal nella sua accezione alternative più orecchiabile e radiofonica, certo, ma è molto interessante percepire anche alcune influenze che ne deformano lievemente, modellandola, la sostanza complessiva. Se, dunque, l'impostazione di base prende moltissimo dai Metallica post black album, certe influenze stoner ne incrementano l'impatto emozionale (Rusty leash) o contribuiscono a mettere un piede fuori dal percorso prestabilito, non importa se con eventuali influenze pseudo-punk moderne un po' alla Millencolin (Raise your eyes) o con breakdown quasi death-prog, cenni sludge e ammiccamenti a un certo post-grunge da classifica alla Creed (War, DGTall). Perché quando il cerchio si chiude lo fa, sì, tornando sui suoi passi ma, forse, con qualche consapevolezza in più acquisita in termini di savoir-faire complessivo (vedi le escursioni anche gothic alla Him di Rebirth), il che vuol dire compiendo un deciso passo in avanti da non lasciar passare inosservato.

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La recensione Rusty Leash di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-29 21:54:53

COMMENTI (1)

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  • twettyit 3 anni fa Rispondi

    Quindi passiamolo per radio e facciamoli diventare famosi!❤