Io non voglio essere cattivo, ma gesù bambino mi ha obbligato. Allora. Arriva un pacchetto in redazione, l’ennesimo, l’ultimo dei troppi che invadono questa minuscola scrivania dove siamo già in troppi. Apro la busta. La disillusione è classica, lo scarto fra l’attesa e la sorpresa nullo. C’è questo progetto che si chiama Bleeding Scar. Bene. Chi cazzo è? Boh, scopriamolo. C’è un foglio scritto a mano, leggiamolo.
“Dear J. Endino, my name’s Mimmo Ripa, and ad u’ve seen from the email I sent to you I’ve a bend, or better, I’m a solo rocker”. Primo, chi cazzo è J. Endino? Secondo, band si scrive con la a. Terzo, ma di che mail parli? Mah. Va be’, andiamo avanti. Mimmo ci dice che vuole “to make a career in this buisness”, dunque, esaudiremo la sua richiesta analizzandone le possibilità.
Parte “A Life Against”, e già ho le palle rovinate a terra. Chitarroni rock distorti e una voce cantata in un inglese discutibile, il rullante suona con un riverbero strano e gonfia l’aria di un sacrosanto senso di pesantezza. Il rock potrebbe farci sentire meglio, questo invece si sente mediocremente ed è totalmente anti-entertainment. C’ho in cuffia sta lagna e vorrei liberarmene come quando sei sudato peso e hai voglia di una doccia. Presumibilmente fredda, anf anf, così ti ripigli. Ma proseguo, ognuno merita attenzione. Si va avanti, e si vede che Mimmo ci prova, ci tenta, ci crede, e io gli voglio quasi bene perchè è un passionario duro. Giacchetta di pelle e headgbanging alla festa metal della birra. Sono in difficoltà, annaspo tra i flanger dei bridge e i soli tamarri. Poi arriva la cover di “Rockin In A Free World” di Neil Young e bam! Colpo definitivo. Sono morto, rovinato, datemi una chitarra che la spacco. Mentre stramazzo i miei occhi si posano e bloccano su un’altra frase del foglio: “I really care, I think that’s my way.. and I’ll try until I reach my road”. Ah Mimmo, se tu vo’ fa’ l’americano, è meglio che impari l’inglese. Perchè il rock è una cosa importante e io ne ho pieni i coglioni di questa gente che non merita nemmeno il pub di provincia.
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La recensione Have A Look Ahead... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-03-19 00:00:00
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