Novantasei: il nuovo EP di Greay ci rilassa con la sua struggente malinconia
“Ho navigato tra i ricordi dei miei venticinque anni per tuffarmici dentro e vivere per un’ultima volta quella dannata nostalgia che sempre mi accompagna." Così Graey descrive la sinossi del suo nuovo EP Novantasei, composto da 6 tracce dal sound ben definito e coerente. Il cantautore modenese continua il suo viaggio musicale nel chill pop, presentandoci un album che oscilla tra l'ambient e il vaporwave, che ci trasporta in una dimensione sfumata e rilassata. Anche la scrittura appare evanescente, rarefatta e poco densa di contenuto, arricchita da versi che si ripetono in loop per contribuire al gioco sonoro dell'ipnosi catartica.
Una scelta musicale intelligente vicina alle tendenze dell'ultimo anno, che se all'inizio apparivano quasi azzardate, si sono poi rivelate centrate e inclini ai gusti delle nuove generazioni. Parliamo delle ultime produzioni di Mace e di Magica Musica di Venerus (che Graey ci ricorda soprattutto nei falsetti della traccia News di Stasera), uno degli album più riusciti dell'anno appena passato. A differenza dei suoi riferimenti però, in Novantasei troviamo un linguaggio ancora più vano e meno definito e una tendenza ancora più marcata nell'osare e sperimentare con più giocosità gli arrangiamenti.
L'era post-trap si sta rivelando davvero interessante nelle scelte artistiche dei nuovi autori, che tra il ritorno al synth pop, al punk e all'ambient alla Cigarettes After Sex, stanno rivelando senza troppi filtri un approccio esistenziale tendente alla nostalgia e alla malinconia. In particolar modo l'opzione del chill pop, che si fa sempre più gettonata, è forse un forte segnale da parte dei giovani, che mai come oggi esigono una porta d'accesso verso un mondo leggero, dove poter diluire gli affanni e spegnere le tensioni attraverso la musica, non con intenti nichilistici ma riabilitativi.
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La recensione Novantasei di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-11 22:44:51
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