3/5 di pop acustico, 1/5 di malinconia (l’ostalgia espressa nel titolo e nella cover del disco), 1/5 di ingenuo romanticismo (il nome scelto come ragione sociale) ed un pizzico di spirito kitsch (incarnata da un nanetto da giardino che campeggia nel retro_copertina): è questo il cocktail offertoci dagli Amèlie. Cocktail trasfuso in cinque appassionanti canzoni che inebriano con bollicine ritmiche ed ingredienti genuini e penetranti.
Con i primi sorsi ci si imbatte nelle ammalianti atmosfere melodiche di “Shake you down”, nel pop soffuso di “She’s been” ed in quel gioiellino che è “We call it work” con il suo frizzante sound mirabilmente striato dagli splendidi spunti etnici di atmosfere arabeggianti. Per poi perdersi nella struggente “All that you see” e negli onirici tratti di “Stonewall”.
Un disco piacevole, quindi, per una band che sorprende davvero nel suo essere riuscita, dopo soltanto sei mesi di vita, a realizzare un cimento così riuscito.
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