Thi Fisher Sixty-Four 2021 - Strumentale, Hip-Hop, Elettronica

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Quattordici beat ben prodotti che aspettano solo di essere rappati

Mattia Germiniasi in arte Thi Fisher, classe 1993, è un produttore indipendente bresciano che aveva voglia di mettere 14 beat strumentali in un album e che ha concretizzato questa idea con "Sixty Four", facendo tutto da solo: scrittura, registrazione, mix e master.

La produzione dall'evidente matrice hip-hop è molto ben realizzata, anche attraverso un'accurata ricerca nei dettagli e nei suoni di background o di sottofondo, per trasmettere una precisa idea di atmosfera, senza disdegnare sonorità naturali, colori ("This is a Painting") e uccellini, utilizzati quasi come firma personale. Queste 14 tracce esprimono una certa varietà di sensazioni, dai sintetizzatori alle batterie elettroniche fino alla chitarra di Andrea Piantoni in "Are We Friends?" e al pianoforte soprattutto nella seconda parte ("Morning", "Sunrays", "at Night", "Tegtoal"), ma non mancano schiocchi di pelle - dita o mani che siano -, rumori di tastiera o da cassa del supermercato ("8 15 16 23 42").

Il progetto ha senso anche perché negli ultimi anni i producer sono diventati sempre più protagonisti e sono passati in prima linea: l'ultimo caso è quello di Sick Luke, sulla sia di figure come Charlie Charles o Takagi & Ketra. Molti singoli oggi escono sotto il nome del beatmaker mentre i cantanti, cioè quelli che effettivamente mettono la voce sul pezzo, sono quasi degli ospiti. Quindi forse, a sua volta, Thi Fisher potrebbe ideare i brani futuri pensando già agli artisti capaci di interpretarli al meglio. Nel frattempo sarebbe bello mettere questi beat a disposizione, per chi sapesse rapparci sopra oppure per chi volesse sperimentarci un po' di spoken music.

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La recensione Sixty-Four di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-02 22:55:27

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