Renato Caruso Grazie Turing 2021 - Strumentale

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L’informatica sensuale e musicale di Renato Caruso

Ora è evidente come per molti la parola informatica non susciti, immediatamente, l’associazione con sensualità, erotismo e, in generale, quella sensazione che ti pervade il petto di fronte a una persona particolarmente interessante. Eppure, dopo aver ascoltato la terza traccia di Grazie Turing, ovvero A Ritmo di Algo penso e credo che molti di voi si ricrederanno. Già perché il lavoro del chitarrista calabrese ma milanese d’adozione è una vera e propria esplorazione di quanto ci sia vivo e palpitante nel mondo vasto dell’informatica, come del resto suggerisce e il titolo e “la natura” del disco: infatti questo album è stato pensato e realizzato come colonna sonora di un libro “#Diesis o Hashtag” dello stesso Caruso.

Come suggerisce anche una composizione quale VideoGame, forse la traccia che più mi ha convinto dell’intero disco, Caruso non ha voglia di scherzare o di realizzare delle strane associazione di idee giusto per il gusto di sorprendere, no tutt’altro. Grazie a una buona capacità di arrangiare i propri brani, specialmente nella seconda sezione del suo lavoro, Renato Caruso ci presenta un disco stratificato, anzi sarebbe proprio da dire layerato. Dove a un primo livello che si traduce in un’informatica calda, per così dire, se ne aggiungono almeno altri: ovvero il proprio amore verso il mondo delle macchine, non percepito come in opposizione a quello umano ma in interdipendenza e, infine, sullo strato più profondo arriva la grandezza, quasi sinfonica, del vasto cosmo dei computer.

“Questo album racchiude tutte le sfaccettature della mia anima, i miei studi di informatica, informatica musicale e chitarra classica. Il disco non vuole essere un esercizio di sperimentazione, ma anzi un ritorno all'analogico quasi o meglio alla melodia e armonia minimalista Le tracce in ordine ricorderanno gli step che ci hanno portato ad avere il computer a casa, partendo dalla filosofia di Aristotele fino ad arrivare a Steve Jobs. Infine un omaggio ad Einstein e alle scoperte del futuro” queste le parole dell’autore del disco che certificano una volta di più come, al netto di qualche ingenuità e ripetizione di troppo e di determinati momenti di carenza della qualità della registrazione, Grazie Turing è davvero un buon disco, che muove l’ascoltatore di turno a ragionamenti anche molto complessi, sempre però “mossi” dalla chitarra di Caruso.

E la chiusura con Saluti Dal Pianeta Terra, con quella chitarra spagnoleggiante e ricolma di echi, è il giusto modo per concludere uno squarcio in musica sul cuore di un essere umano.

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La recensione Grazie Turing di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-17 16:00:00

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