Simone Soya Empathy 2022 - Techno, Progressive, Elettronica

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Breve ma estremamente insenso, un lavoro come 'Empathy' favorisce perfette escursioni mentali verso metaversi lisergici ed elevazioni sensoriali

La corposa produzione discografica del DJ e producer milanese Simone Soya si arricchisce di un nuovo splendido tassello solo apparentemente lontano dall'essere multiforme, in verità sottilmente stratificato e perfetto per innescare veri e propri trip allucinogeni densi di pathos e mirabilmente mescalinici. E poco importa se si tratta, magari, di qualcosa di già sentito e assorbito negli ambienti più puristi del settore, perché la sostanza, qui, travalica ogni ipotesi di innovazione puntando al senso più intimo del proporre costantemente un concetto sonoro essenziale nell'utilità ma ricchissimo in termini di ricezione sensoriale.

Le architetture sonore di un gioiello come Empathy, infatti, costituiscono una sorta di perfetto 12 pollici tranquillamente suddivisibile in due lati distinti ma complementari, ognuno dei quali direzionato verso derive psichedeliche di diversa fattura ma di uguale – se non crescente – impatto emozionale. Come diverse possono essere le maestranze prese in considerazione per un incasellamento – se necessario – su binari di senso puramente discografico: dagli Underworld più lisergici ai Kruder & Dorfmeister sapientemente manipolatori, fino alle atmosfere più alla Tangerine Dream dei nostri giorni, tutto è forma nel senso di materiale ottimo per continuare a mettere carne buona sulle braci delle piste stroboscopiche, ma tutto giunge anche a compimento quando questa succulenta miscela cerebrale arriva a stuzzicare ulteriormente l'appetito sensoriale.

Empathy è, appunto, quel 12 pollici perfetto per abbandonarsi al dance floor di una psiche chiamata ora a rilassarsi e ora a scaraventarsi in metaversi anfetaminici. L'ipotetico lato A, come nella migliore delle suggestioni, è riservato alla title track sia in versione originale che in diramazione remixata. La prima si avvale di atmosfere simil-ambient in commistione con sentori chillout e sinuosità IDM per creare un crescendo emotivo assolutamente non di poco conto, considerato il notevolissimo fascino psichedelico che riesce a sprigionare. La seconda, manipolata in maniera quasi trascendentale da SickBoy – altro bel nome nel panorama elettronico tricolore – propone variazioni ritmiche e suggerisce incursioni sperimentali verso lidi techno di grande classe e compattezza. L'immaginario lato B, invece, conduce l'ascolto in ambienti trance con venature oscure e sinistre, quasi mistiche nel loro minimalismo perché complesse, stratificate ma, al contempo, oniricamente efficaci e, di tanto in tanto, mitigate da fugaci ma taglienti lampi di solarità.

Lavoro breve ma decisamente intenso e genuino, perfetto per stasi subliminali al cospetto di un desiderio di evasione corporea che sarebbe bene rispolverare in tempi così materialmente contorti.

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La recensione Empathy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-28 00:00:00

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