Emanuele Colandrea BELLI DRITTI SULLA SCHIENA 2022 - Pop

BELLI DRITTI SULLA SCHIENA precedente precedente

Fuori moda e orgoglioso di esserlo. Un disco d'autore che non vuole inserirsi nel solco del solito revival di sintetizzatori e drum machine storte ma che insegue la semplicità di un racconto in punta di chitarra.

Belli dritti sulla schiena è l'ultimo lavoro discografico di Emanuele Colandrea, cantautore originario della provincia di Latina con alle spalle una lunga gavetta costellata di grandi soddisfazioni e vittorie di concorsi musicali.

Si tratta di una raccolta di dieci canzoni pop d'autore dove a spiccare sono certamente le chitarre acustiche e i testi che tracciano i confini stilistici oltre i quali Emanuele non ha alcuna intenzione di andare, come la ricerca delle mode o l'omologazione di sound e tematiche. Esempio lampante, quasi un manifesto è Ok Emanuele.

Chitarre dicevamo: anche la scelta di riempire gli arrangiamenti, semplici e puntuali, di strumming di chitarre acustiche e di arpeggi aperti e puliti è una sorta di rivendicazione di un gusto momentaneamente demodè, che vede la sei corde accantonate per dare spazio a un revival molto approssimativo dei suoni elettronici anni 80 e 90.

Al livello arrangiativo il disco è fatto di pochi strumenti, batterie molto eteree e percussioni delicate, basso, contrabbasso, immancabili chitarre di diversi tipi, banjo, armoniche, oragni, ottoni e cori. L'ambient sonoro è ben delineato e caratteristico, il che risulta un'arma vincente perché permette all'ascoltatore di sentirsi subito a suo agio dentro un panorama acustico che non cambierà e che, per come è stato pensato, è caldo ed accogliente già dalle prime note. Si respira, oltre al cantautorato italiano fatto di melodie ariose e pulite, anche qualcosa del folk statunitense di frontiera.

Capitolo a parte merita la voce, equalizzata e inserita nel mix da manuale del pop italiano e dunque molto fuori dal mix, in primissimo piano, per favorire l'intelligibilità dei testi. La pasta timbrica è qualcosa che ricorda molto un Niccolò Fabi ma meno introverso. Una voce che si piace e che si concede qualche ariosità e qualche capatina vicino al limite della propria estensione. Una voce che si riconosce facilmente e che riesce a trainare le canzoni con leggerezza e contemporaneamente grande pathos.

Al livello di produzione, missaggio e mastering sono impeccabili e restituiscono un suono molto naturale, acusticamente rispettoso dei timbri degli strumenti e delle loro dinamiche.

In conclusione Belli dritti sulla schiena è un disco che lascia soddisfatti sotto tutti i punti di vista. C'è un carattere forte che viene fuori senza essere arrogante e che viene inseguito senza mai ripensamenti, c'è coerenza artistica dalla prima nota suonata all'ultimo equalizzatore da mastering. L'ascolto risulta sempre fluido, quelle chitarre tanto fuori moda riescono a trasportarci in un mondo migliore, dove si può tornare ad ascoltare storie, parole e note con un peso specifico finalmente più che apprezzabile.

---
La recensione BELLI DRITTI SULLA SCHIENA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-22 11:06:12

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia