Post punk che riesce a unire le nuove tendenze a quelle più tipicamente anni Ottanta, in un corposo alternarsi di brani sporchi e passionali.
Sea, Prayers...And Other Smells è il titolo del nuovo lavoro discografico degli Zerocurve, band genovese attiva da diversi anni ma con un solo Ep pubblicato nel 2018.
Si tratta di un lavoro composto da ben quattordici tracce che guardano ai mitici anni Ottanta, con un affetto particolare nei confronti del post-punk e della new wave. E così abbiamo una serie di brani che riprendono quel filone e lo elaborano andando a snocciolare una serie di chitarre 100% british, accompagnate da un basso tondo e una voce sporca sì, ma distante dalla pura emulazione. E se "I Don't Care" è il brano d'apertura giusto per fornire le coordinate, "Darkness Peering" è la concentrazione massima della punk-attitude del disco, in linea anche con le moderne derivazioni d'oltremanica.
L'unica pecca, se vogliamo, si nasconde nella talvolta eccessiva durata dei brani (con una bellissima e idlesiana "Vicious Smells" che supera i sette minuti all'interno di una tracklist già parecchio estesa). Ma al contempo è la dimostrazione che la band non guarda certo agli usi e costumi di oggi, piuttosto si concentra sul proprio sentimento artistico.
Il primo album degli Zerocurve si rivela un ascolto piacevole per gli amanti del post-punk britannico di vecchia e nuova generazione, non disdegnando affatto sonorità e incursioni nel rock alternativo degli anni Novanta. Nessun miracolo, ma decisamente un buon inizio.
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La recensione Sea, prayers... and other smells di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-17 08:22:05
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