Un album personale, nato dalla necessità di razionalizzare uno dei grandi insegnamenti del terribile periodo storico in cui ci troviamo a vivere: niente è più importante di noi stessi.
Dopo i singoli Abituata, Sospesi, Noiamaledizione e Pranzo di Critiche, tutti molto apprezzati da pubblico e critica, il 22 aprile ha visto la luce, in CD ed in digitale, “Maledetto Vintage”, primo album degli EcoFibra.
Band ferrarese composta da Alessia Piva, Gianmarco Simone e Francesco Piazzi, a cui si aggiungono per la formazione live Leonardo Losito alla batteria ed Alessandro Zambon alla chitarra, sin dalle origini hanno composto brani in lingua italiana, fondendo tratti punk e indie, fino a spingersi verso l’alternative rock.
In oltre quattro anni di attività, la band ha maturato una notevole esperienza live, suonando in più parti dell’Italia e prendendo parte ad alcuni contest nazionali, tra cui Sanremo Rock ed il Tour Music Fest.
Il disco, registrato, prodotto e mixato presso il Natural Head Quarter Studio di Ferrara, esce per l’etichetta Alka Record Label. La produzione artistica è affidata a Michele Guberti e Manuele Fusaroli, quest'ultimo noto, produttore di musica indipendente, vanta collaborazioni con artisti del calibro di Teatro degli Orrori, Zen Circus, Le Luci della centrale elettrica.
“Maledetto Vintage” è un album personale, nato dalla necessità di razionalizzare uno dei grandi insegnamenti del terribile periodo storico in cui ci troviamo a vivere: niente è più importante di noi stessi.
Articolato in otto tracce, il disco si muove spaziando fra i vari sottogeneri del rock, consentendo alla band di esplorare nuove sonorità, in perfetto equilibrio musicale.
Il disco si apre con la già nota Pranzo di critiche, rimandando alla memoria atmosfere grunge anni '90, per poi correre tra le tracce, arricchendo i suoni di contaminazioni punk e alternative rock, fino ad arrivare a pezzi come Buio, dove i suoni si fanno più cupi e dark. In chiusura troviamo il brano Miracolo, sintesi perfetta dell’intero lavoro.
Le tematiche sono intime e trattate con una giusta dose di ironia, a tratti insofferente indisponenza, che cattura subito l’attenzione dell'ascoltatore, permettendogli di empatizzare totalmente con la band.
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La recensione Maledetto Vintage di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-26 12:33:53
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