Al passo col tempo è il titolo del primo disco del venticinquenne Daniele Jump, rapper della capitale.
Fin dal primo ascolto si nota la capacità del ragazzo di scrivere delle rime sensate e di adagiarle su strumentali sempre all'altezza.
I brani riescono a coprire parecchie sfumature emozionali e si passa con disinvoltura da strofe serrate, piene di energia e rabbia, rappate su suoni elettronici che delle volte risaltano per le tonalità scure, quasi lugubri, a ritornelli cantati e piuttosto melodici.
I testi scandiscono un inno alla libertà e ribadiscono il sostanziale rifiuto del principio di autorità da parte del giovane rapper. Così possiamo ascoltare in Miss Italia un attacco al controllo invasivo e onnipresente che può esercitare (ad esempio) un posto di blocco stradale o, poco più in là nel disco, nella traccia Regole una critica tout court al concetto di eterocontrollo.
Le strumentali spaziano dall'elettronica, come nella già citata Miss Italia, ad un delicatissimo tappeto sonoro a base di piano, chitarra, basso e batteria come nel brano Fanculo, che si distingue - tra le altre cose - per un intro leggera quanto elegante.
Particolarmente riuscita è Albert Einstein, anche se un po' sui generis rispetto al resto del disco: le rime di Daniele sono in questo caso accompagnate da una chitarra classica dal suono caldo e il risultato è una sorta di indie hip-hop molto interessante.
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