MROZINSKI MERÇE 2022 - Cantautoriale, Sperimentale, Rock

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Un’anima cantautorale immersa in un tessuto noise e ambient/jazz ricercato e seducente

MERÇE si porta dentro un bel po’ delle esperienze musicali di Lukasz Mrozinski, circa vent’anni spesi tra gruppi noise, sperimentazione rumorista, sonorizzazioni. La quarta uscita solista del musicista italo-polacco ha il cuore di un album cantautorale, con il cantato caldo di Lukasz , al confine con il semi-parlato, che si racconta in primo piano, e l’ossatura di un lavoro compositivo che guarda al noise, all’ambient, al jazz e all’industrial.

Le parole sono congelate in una rete sottile di layer concreti, contrappuntate da gocce di ottoni scurissimi, incastonate in ritmiche metalliche che le lanciano su peana rituali dal canto antico o in angoli suburbani. A tratti non siamo troppo lontani dall’Iosonouncane di DIE, se non direttamente nelle sonorità (Secondo Passo) possiede qualcosa dell’enfasi sacrale dell’iconica Tanca), almeno nell’approccio spregiudicato alla materia canzone. Volendo giocare a unire i puntini però, l’aura che si avverte potrebbe essere quella degli Einstürzende Neubauten e della loro visione unica della melodia e della forma canzone, con quella sensualità scura in bilico tra meccanico e romantico, qui declinata secondo un linguaggio imbevuto anche dell’impronta melodica del cantautorato italiano (Quarto Passo, Quinto Passo).

Un discorso ibrido che segue strutture dilatate e lunghi movimenti di macchina, quelli di un album che in effetti è concepito come un lavoro da ascoltare e vedere. Autarchia e i sei “passi” numerati che compongono la tracklist sono in effetti complementari all’omonimo mediometraggio in collaborazione con il collettivo di arti performative Volpi Metropolitane. Si sente a volte la mancanza delle immagini, soprattutto quando il minutaggio supera i cinque minuti, con passaggi ripetuti che forse guadagnano un significato più leggibile come sottofondo di immagini in movimento. Non toglie, comunque, molto ad un lavoro sul suono personale e accattivante, ben coniugato con l’esigenza di raccontare con voce e parole, e che però dà il meglio quando spinge un po’ più indietro l’anima cantautorale e abbraccia quella più sghemba e rumorosa.

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La recensione MERÇE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-15 18:57:47

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