Cassandra Raffaele Camera Oslo 2022 - Cantautoriale, Indie, Alternativo

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Cassandra Raffaele torna per dare nuova vita alla canzone italiana, al pop e quell’ambiente che ha dominato la discografia del primo decennio del secolo.

Cassandra Raffaele ha una lunga storia all’interno del panorama musicale italiano, dopo aver partecipato alla stagione del 2010 di X Factor ha pubblicato il suo primo album nel 2014 venendo candidata nello stesso anno per la Targa Tenco nella sezione Miglior Opera Prima. Un anno dopo un altro album che vanta collaborazioni con Elio e Brunori Sas, poi Londra e il lavoro da musicista all’estero che dura fino a quando, nel 2020, decide di tornare in Italia per lavorare al suo ultimo disco.

Camera Oslo è il risultato della ricca esperienza che la cantautrice è riuscita ad assemblare nel corso degli anni. In dieci tracce viene ripreso il cantautorato pop italiano – similmente a come è stato fatto anche da Mico Argirò in Irriverentə – con un basso semplice, che scandisce un tempo facilmente digeribile, una chitarra elettrica che alterna accordi pieni e leggermente distorti a uno stile debitore del funk, fino agli archi, su cui si appoggia la voce di Cassandra nei momenti in cui le canzoni toccano il culmine dell’emotività espressa.

Dietro a brani strumentali che non trasmettono un grande livello di innovazione si trova comunque un progetto che si carica della tradizione della canzone italiana del primo decennio del secolo. La si può considerare una scelta consapevole, che ha come obiettivo quello di mantenere vivo uno stile musicale ancorato a generi sempre più desueti. In quest’ottica sono ancora più evidenti i punti in comune con artisti come Carmen Consoli e Tiziano Ferro, che tanto hanno dato a quel preciso periodo. Si tratta quindi di un lavoro ben compiuto ed eseguito, come si può sentire in Confesso o Antidoto, brani che pongono al centro dell’attenzione la precisione esecutiva.

In ultimo, non si può tralasciare Camera Oslo (Waiting for Ennio), a pieno titolo l’introduzione del disco, una composizione strumentale in cui si assiste ad una scena angelica, ricca di cori e archi, dominata dalle progressioni di un pianoforte lontano, riverberato al punto da sembrare veramente posizionato in un altrove che non ha nulla a che fare con il resto dell’album.

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La recensione Camera Oslo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-07 22:18:59

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