ZEBRA FINK BOSCO 2022 - Rock

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Il post grunge alternative italiano dei Zebra Fink suona classico ma preme sui tasti giusti

I Zebra Fink sono la vostra classica, onesta e solida rock band cresciuta a pane e post-grunge, alternative e punk, devota tanto alle distorsioni quanto alla melodia, che accumula tensioni nella strofa per poi lanciarsi in ritornelli tiratissimi e urlati a pieni polmoni (Fantasma). Per impostazione vocale melodica, per lessico e in parte per le tematiche, è facile pensare innanzitutto ai Ministri, ma la pacca sonora, elettrica e ben levigata da una produzione senza sbavature, restituisce facilmente l’idea di rabbia ben addomesticata del rock più radio friendly alla Foo Fighters (Kevlar).

In effetti, ‘Bosco’ è un disco che abbiamo già sentito molte volte: l’alternanza di pieni e vuoti, il restyling delle linee vocali che sanno bene su quali pulsanti motivi prendere, i pezzi che pigiano sull’acceleratore e le semi ballad malinconiche d’ordinanza, i riferimenti culturali del lessico e della trama sonora; è però anche un tipo di disco che si può continuare a sentire con piacere, soprattutto adesso che dischi scritti così sono meno inflazionati di qualche anno fa, e che a farli è rimasto perlopiù chi sa il fatto suo, come gli Zebra, che sono in giro da quasi un decennio con tre album all’attivo ed in effetti sembrano maneggiare con consapevolezza i trucchetti del gioco.

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La recensione BOSCO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-08-09 10:05:12

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