FANALISHIDORO MODORO2022 - Elettronica, Post-Rock, Ambient

SHIDORO MODOROprecedenteprecedente

Classe, conoscenza e un tocco di weird che non guasta mai

Che cosa vuol dire Shidoro Modoro, il titolo del disco dei Fanalidi cui si parlerà qui? Beh, è presto detto: shidoro modoro è un modo di dire giapponese e, grosso modo, sta a indicare "le alterazioni nel modo di parlare o nel discorso stesso quando si è nervosi o ubriachi: è questo quello che "shidoro modoro" (しどろもどろ) significa in giapponese". Credo sia giusto partire da qui, dizionario alla mano, per addentrarci nel lavoro di Caterina Bianco, Michele De Finis e Jonathan Maurano. Un lavoro che, voglio essere molto chiaro, non solo mi ha impressionato per la realizzazione, diciamo così, tecnica (basta ascoltare un pezzo come "Dove" per accorgersi della loro, assoluta, perizia nel suonare) quanto per le atmosfere qui evocate.

Questo, infatti, è un album maturo, depurato dalle possibili/probabili ingenuità di una band con un percorso biografico magari inferiore: qui le atmosfere contano più del reparto pr e marketing e si sente, praticamente in ogni dove in questo disco. Prendete, per esempio, "Vedo", la sesta canzone. Un pezzaccio di post-rock ibridato all'elettronica, oscuro e sinuoso, come un serpente nel bel mezzo di una foresta di cemento armato. Insomma, se è vero come è vero che il mondo è gramo, allora rendiamolo un po' meno pesante addentrandoci nei lidi sonorizzati dai Fanali: non sarà meno buio ma sicuramente "suonerà" meglio.

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La recensione SHIDORO MODORO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-07 00:00:00

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