Konsentia
Equilibrio 2006 - Rock, Etnico, Elettronica

Equilibrio

Di dischi nati già vecchi ne è pieno il mondo. E non c’è nulla di male, tanto poi arriva sempre in soccorso il luogo comune a detta del quale è stato inventato tutto e ormai non c’è più niente da dire. Parole sante, ma resta da capire il perché ci si dovrebbe affezionare a canzoni già sentite, ad album che non aggiungono nemmeno un grammo di niente nemmeno dal punto di vista della personalità. Un interrogativo da girare ai Konsentia, che con il loro “Equilibrio” non hanno fatto altro che aggrapparsi agli stilemi del decennio scorso, ripercorrendo le strade già battute con successo da gente come Alma Megretta e Subsonica. Un suono per lo più elettronico, il loro, condito spesso e volentieri da elementi di matrice etnica, rock, dub, dance. Un suono dunque derivativo, come si può facilmente dedurre, e fin qui passi: peccato che, all’interno di quest’ora abbondante di musica, accorgersi di una canzone davvero decisiva diventi un’impresa da titani. Colpa, forse, anche di testi per la maggior parte pieni zeppi di banalità. Di certo, qui in mezzo c’è poco da salvare: forse la rielaborazione del tradizionale “Vulissi diventare nu brigante”, che almeno diverte. Il resto è piattezza pressoché assoluta, con l’aggravante di cose davvero inascoltabili, come la narcolettica (con tutta l’accezione negativa del termine) “Volo nel cielo”, comprendente in omaggio testo presumibilmente rubato a Gigi D’Alessio, e le urla disperate da muezzin alcolizzato in “Istambul”, roba da mettere i brividi, ma solo a Calderoli e compagnia padana.

Bocciati, senz’altro bocciati i Konsentia.

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