Thelegati Senza Paura 2022 - Punk rock

Senza Paura precedente precedente

Un laboratorio dove si cercano alchimie oscure, equilibri impossibili e dove la realtà può superare la fantasia. A tutto volume dunque...e via!

Senza paura è l'ultimo lavoro dei Thelegati, band napoletana attiva dal 2013 e formata da Danilo Di Fiore, Stefano Pelosi e Ciro D'Ambrosio e con diverse aperture di concerti importanti alle spalle. Si tratta di una raccolta di dieci brani in stile punk e stoner, il tutto però caratterizzato da testi in dialetto napoletano.

Musicalmente parlando siamo di fronte a un disco che suona crudo, essenziale eppure compatto e potente, in perfetto stile punk. La batteria si presenta subito piantata sul beat, quadratissima e molto più leggera di quanto ci si potrebbe aspettare. Il suono è sorprendentemente caldo, dal sapore analogico, ma anche un po' troppo tagliato sulle basse frequenze. Del kick si sente quasi solo l'attacco e il rullante suona come una scopettata con poca pancia, come se le frequenze della pelle risonante non fossero state prese in considerazione, ma tanto punk suona così in fin dei conti.

Il suono del basso è anch'esso caldo e accogliente e fa il paio con la batteria in quanto a precisione in griglia e groove. Ottimo attacco metallico delle corde, il suono non è mai troppo gonfio e mantiene un timbro nasale che, anche qui, suona meno aggressivo di quanto ci si potrebbe aspettare, ma ogni passaggio, ogni figura ritmica e ogni transizione sono perfettamente godibili proprio grazie a questa "clarity" fatta a scapito di un po' di quel "marcio" che si è portati a voler sentire, ma che avrebbe reso molti frangenti di questo disco molto meno godibili.

La chitarra si muove nel range che va dal crunch alla distorsione e a sonorità fuzzose, anche qui con un suono molto crudo e asciutto. Poche parti tecnicamente complicate e tanto, tanto, tanto muro di suono.

La voce, da sempre capitolo a se stante, è trattata come da standard del punk, con effetti di saturazione e distorsione, ma un pizzico fuori dal mix, per permettere di cogliere ogni sfumatura dei testi che procedono sempre con semplicità, spontaneità e grande ricerca sul suono di ogni singola parola. Il dialetto napoletano diventa il grimaldello per poter parlare in maniera diretta, senza passare da forme grammaticali, puliture e depotenziamenti che l'utilizzo dell'italiano porterebbe. Insomma, per fare capire certe pulsioni, certe situazioni, la tridimensionalità del pensiero, il dialetto è da sempre l'arma migliore, quella più vicina al cuore e al culo di chi lo parla.

Senza paura è un disco il cui nome spiega già tanto: si tratta di un progetto dalle scelte particolari, come l'accoppiamento di sonorità molto lontane dalla napoletanità tradizionale e l'utilizzo del dialetto partenopeo, il genere non del tutto definito, ma anche qui formato da diverse influenze e soprattutto la decisione di suonare senza barare e senza mettere tra sé e la propria musica nessun filtro. Un disco che rappresenta un laboratorio, un luogo dove si mettono a punto equilibri precarissimi, nel tentativo di rendere possibile anche l'impossibile. L'ascolto risulta adrenalinico, la tracklist è un viaggio ben ideato e la soglia dell'attenzione resta alta. Alla fine ciò che rimane sono delle ottime vibrazioni.

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La recensione Senza Paura di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-09 00:00:00

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