The Sazizz'trio The Sazizz’trio 2005 - Folk

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Progetto laterale degli ormai dissolti Rosaluna, il Sazizz’trio sembra essere arrivato con l’intenzione, nemmeno troppo nascosta, di recuperare l’immaginario folk all’origine della loro casa madre. Radicalizzandolo. Affidandosi a una strumentazione ridotta all’essenziale (chitarra, bouzouki, fisarmonica, percussioni e niente di più) e a undici pezzi che costituiscono l’ossatura di questo album d’esordio.

Niente di più lontano da parole come contaminazione, ammeticciamento, melting pot provenienti da chissà dove: il suono è lo stesso che avremmo potuto ascoltare fino a qualche decennio or sono in qualche festa della bassa padana, in mezzo alle campagne del sud Italia o tra le montagne albanesi, se non tra le mura di chissà quale centro molto poco industriale dei Balcani.

Un disco che rappresenta la felice scoperta (o sarebbe meglio dire, la riscoperta) delle radici rurali delle tradizioni europee (già, anche “Tsifteteli”, portato al successo dalla colonna sonora di “Pulp fiction” è un traditional). Più o meno una scusa che il Sazizz’trio sembra cogliere al volo per produrre musica al solo scopo di divertirsi. E far divertire. Ricordando implicitamente che certi argomenti non devono essere per forza considerati come materia esclusiva di estenuanti trattati antropologici o di insopportabili studiosi saccenti. Anzi.

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La recensione The Sazizz’trio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-08-25 00:00:00

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