Alaska Blue Under the weather 2022 - Cantautoriale, Pop, Indie

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Un viaggio sonoro ancor prima che tematico, un disco che vive delle sue scelte musicali e che riesce a incorniciare perfettamente dei testi ben scritti, con il pregio di risultare spontaneo e fresco all'ascolto.

Under the weather è l'ultimo lavoro degli Alaska Blue, duo bergamasco formato da Elisabetta Giordano e Davide Casi.

Si tratta di una raccolta di otto brani pop d'autore cantati in lingua inglese. Le sonorità sono acustiche e molto evocative, svetta su tutto la chitarra acustica, sostenuta da chitarra slide pulita e percussioni leggere come shaker, ovetti et similia.

Il fil rouge dell'intero lavoro è la paura, intesa come paura sociale, come sensazione di un'immobilità che lega le mani e non permette di esprimersi e vivere con una libertà che è molto più falsa di quanto non appaia.

Il sound è generalmente molto leggero, con poco lavoro di produzione, un lavoro ridotto all'osso, dove l'arte quasi perduta del "togliere" la fa da padrona.

Conturbante, quasi ipnotica è Outsider, canzone di pensieri di una ragazza esperiti in solitudine, dove i synth aiutano ad incollare l'ambient sonoro portato avanti dalle chitarre e dal cajon. Bamboo, con la comparsa sulla scena della chitarra acustica e con una valanga di percussioni avvolgenti ci porta, anche tematicamente in posti caldi ed esotici, precisamente a Cuba.

Da segnalare Blue Shelter, innanzitutto perché è la canzone più "lavorata" del disco, dove si può sentire con più forza la mano dell'arrangiatore e del produttore e dove i suoni sono più vari, la ritmica più ferma sia a livello sonoro che concettuale. Un testo che parla dell'incomunicabilità completa il quadro della canzone forse più centrata del disco.

Nuovi strumenti, come il pianoforte e la batteria suonata con le spazzole sono la caratteristica di Constellation. Una sorta di cambio di passo all'interno della tracklist. L'ambient non cambia al livello di stile, ma i suoni più ritmici di pianoforte e batteria rendono anche questa canzone un po' più a fuoco al livello arrangiativo rispetto alle altre.

Altro brano pregevolissimo da segnalare è quello di chiusura Woods, dove ancora una volta il sound che incornicia la voce limpidissima è più definito. Le chitarre finalmente si increspano, la band nei ritornelli fa sentire il suo peso musicale, così un testo tormentato che parla di paure che diventano pesanti durante la notte, riesce ad essere centrato e ben assecondato.

In conclusione Under the weather è un disco carico di sonorità sfuggenti, di sfumature che lo rendono delicato ed elegante e contemporaneamente violento e ingombrante. Pregevole il lavoro fatto al livello arrangiativo per non perdere la leggerezza dei testi rischiando di sommergerli con una sovrapproduzione. Questo è un disco che, pur non avendo cambi metronomici estremi, anzi quasi nulli, riesce a cambiare passo al momento giusto, riesce a far entrare ed uscire dalla scena gli strumenti come fossero attori che recitano la loro parte e poi escono e poi rientrano, dando movimento all'ascolto che infatti risulta sempre molto vario, oltre che piacevolissimo.

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La recensione Under the weather di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-02 17:07:01

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