PLUHM Distanze e Solitudini 2023 - Ambient

Distanze e Solitudini precedente precedente

Per ogni brano, un solo strumento ma cento emozioni diverse

Per parlavi di questo Distanze e solitudini di PLUHM non si può citare subito, senza neppure passare dal via, il fatto che questo lavoro nasca, diciamo così, prima in modo pratico e poi teorico; mi spiego meglio. Ogni pezzo di questo disco, infatti, è stato realizzato, come recitano le parentesi che accompagnano ogni traccia, da un solo strumento. Sì, avete capito bene: l'artista ha dimostrato di essere capace di raccogliere un ideale, quanto materiale, guanto di sfida e di realizzare qualcosa di assolutamente particolare e unico nel suo genere nel panorama italiano (e non solo):

"Come recita il nome stesso della label ogni brano è creato utilizzando solo uno strumento. Un metodo piuttosto atipico che impone dei limiti notevoli ma che grazie a questi ultimi aumenta esponenzialmente la creatività. Ne consegue un album minimale ma che vuole raccontare, come da titolo, le distanze tra noi umani e le conseguenti solitudini: siamo eternamente soli, anche se accompagnati da tanti individui lungo il viaggio della vita".

Al netto che, ogni tanto, le già citate costrizioni si sentono, in determinati brani, l'impressione è quella di avere davanti un piccolo/grande miracolo sonoro con alcune tracce, come ad esempio l'adorabile "Calma piatta", in cui il lavoro di "sottrazione strumentale" diventa viatico per il più classico dei "moltiplicatori" di emozioni. 

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La recensione Distanze e Solitudini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-01 08:12:02

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