Un pop rock orecchiabile, con testi intelligenti e originali, da far venire voglia di cantare in coro
Estate Artica, il primo degli otto brani dell'album Rurale, traccia subito un manifesto dello stile de Il Branco Barracuda: un pop rock orecchiabile dal testo intelligente e originale, un coro che fa venire voglia di cantare, sonorità un po' vintage che rendono il tutto ancor più interessante e regalano quel pizzico di nostalgia che va sempre bene. "Tutta indie 'sta generazione" si chiede con ironia Cinesi, "E ci estingueremo tutti".
È interessante anche Lothar, una canzone per chi evade dallo standard, che individua l'idolo dell'infanzia in Matthäus, storico calciatore della Germania e dell'Inter. A seguire arriva lo scanzonato divertissement di Salsa, che non può non strappare un sorriso, e poi l'atmosfera quasi progressive di Chardonnay. Basta è un pamphlet che riesce a criticare contemporaneamente, correndo su due binari perfettamente paralleli, sia la musica di oggi troppo spesso priva di contenuti sia gli amori che si rivelano poco resistenti perché a loro volta sono senza contenuti.
Faccia di merda, la rock ballad a suo modo intimista del disco, anticipa il gran finale di Introluzione, una marcia che mixa rivoluzione e introduzione, anche se sta in chiusura: è una perla di un minuto e cinquanta secondi, capace di rappresentare lo spirito del gruppo e la bellezza di un progetto sincero e autentico.
La band bresciana, un po' indie, abbastanza cantautorale, certamente alternativa con stile, è formata da Claudio Romanini alla voce, Daniele Greca alle tastiere, Tibor Szilagyi al basso, Tiziano Bani alla batteria e Luca Poli alla chitarra. È bello immaginarli mentre si divertono da pazzi in sala prove e sul palco, perché è così che la musica dev'essere.
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La recensione Rurale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-03-22 23:17:13
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