SALVOEMME Lovestronauta 2021 - Cantautoriale, Elettronica, Pop rock

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Salvoemme dallo spazio con amore, per un ambizioso doppio album tra pop e sperimentazione

Salvoemme esplora lo spazio a bordo di una navicella. Non si muove tra le stelle che conosciamo, ma naviga in una nebulosa di sentimenti. Salvatore Paolo Messina – il suo vero nome – veste i panni del "lovestronauta", e racconta il suo viaggio iniziando con un doppio album, Lovestronauta, diviso in due parti.

Non lo troverete su Spotify o su YouTube, ma in formato fisico. L'album è disponibile solo su CD insieme alla versione digitale scaricabile. Una scelta coraggiosa che si fa solo per passione, visti i costi di produzione e distribuzione. E se Salvoemme voleva attirare l'attenzione, ce l'ha fatta grazie a questa scelta che rompe gli schemi del mercato.

È un viaggio epico, che attraversa tutte le definizioni dell'amore, dall'amicizia fino a quello di coppia, per concentrarsi anche sul rapporto con se stessi. La musica è eterogenea e ci porta in un nuovo mondo – anzi, universo – brano dopo brano. Dal rock acustico di Leggera e La rosa di De Saint-Exupéry, al pop spaziale con ampi riverberi di Due e Lovestronauta, lo stile ricorda quello di Niccolò Fabi.

Non c'è dubbio che Salvoemme sappia comporre bene, l'ha imparato alla scuola di Mogol. Chitarre e tastiere riempiono gli arrangiamenti ariosi, mentre la sezione ritmica è spesso scarna per lasciare spazio all'armonia. Bello l'obbligato di voce e chitarra acustica all'inizio di 4 aprile 2020. Una composizione leggera ma in grado di riempire lo spazio sonoro, che incontra la voce e trova un equilibrio perfetto. Si sentono tutti i punti fondamentali del disco: l'aria rarefatta dello spazio e il duetto tra chitarra e voce, due come i protagonisti della canzone. Se anche gli altri brani fossero così equilibrati e personali sarebbe un disco ancora migliore di quanto già non è.

Nella seconda parte il suo viaggio spaziale con cui cerca di raccontare "il sentimento più complicato" – come dice lui – questa volta ci porta su pianeti più elettronici. L'armonia – seppur complessa – passa in secondo piano e i brani sono più dinamici.

A distanza di un anno – la parte 1 era del 2020 e la 2 del 2021 – Salvoemme mette in secondo piano la chitarra acustica e anche i testi ne risentono. Sono più fitti, le parole si incastrano con ritmo e il musicista si allontana dall'immagine del cantautore chitarra e voce. Ora imbraccia tastiere ed effetti, come in Freedom is the Cure. Qui una parte ritmica monotona e ripetitiva costruisce una base solida per l'armonia composta da sintetizzatori e pianoforte, oltre che dalla voce di Salvoemme, che qui canta in inglese.

Il tema rimane – come già nella prima parte – l'amore, che ora è trattato in maniera meno romantica ma disincantata. È questo tema a legare le due parti dello stesso viaggio spaziale. Dialogano tra loro senza essere ripetitivi, ma offrendo una nuova prospettiva e permettendoci di cogliere i cambiamenti nella vita di Salvoemme.

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La recensione Lovestronauta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-03-14 12:54:00

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