Maisie
Balera Metropolitana 2009 - Pop

Balera Metropolitana

Non so che opinione abbiate dei Maisie, non so da quanto li seguiate, non so cosa rappresentino per voi. Per quanto mi riguarda, io li ho scoperti una decina d'anni fa quando con la loro etichetta Snowdonia erano promotori di una scena musicale assolutamente italiana, assolutamente all'avanguardia, assolutamente deviante non solo in rapporto alla musica di consumo, ma anche al post rock in voga a quel tempo. Loro preferivano quardare alla no-wave o al noise e in ogni caso lo facevano in modo ironico e originale. Faccio fatica a ritrovare tutto questo nel loro ultimo lavoro, un disco che trovo francamente imbarazzante, un coacervo bulimico di canzoni irriconoscibili, implausibili e incapaci di articolare un discorso coerente.

Ammesso e non concesso che la mancanza di un filo conduttore tra le singole tracce sia una scelta stilistica voluta, rimane il fatto che l'unico elemento comune a tutti i pezzi è la melodia, una melodia educata e composta che nel migliore dei casi rimanda alle sceneggiate di Elio e le storie tese, nel peggiore, direttamente a Sanremo (del resto anche Elio è andato a Sanremo quindi il cerchio si chiude). In un caso o nell'altro non fa ridere per niente, né come parodia, né come ironia involontaria. Forse solo i testi riescono a strappare qualche risata, ma solo a tratti. E non potrebbe essere diversamente data la durata del disco: un doppio cd di 44 tracce e 148 minuti la cui lunghezza si commenta da sola. Chi si credono di essere, Magnetic Field? I Clash? i Pink Floyd? Basti dire che il classico "doppio album" di quel prog-rock che la mia generazione ha imparato a detestare per la sua megalomania si fermava a circa 80 minuti (quattro lati da 20).

D'altronde, se è vero che neanche Mozart potrebbe permettersi di pubblicare un disco di 140 minuti, non è neppure plausibile che un gruppo come i Maisie in quattro anni non sia riuscito a produrre niente di ascoltabile. E infatti, quando l'arrangiamento è ben calibrato, la melodia ha una sua identità e la composizione esula dal banale, si ascoltano canzoni degne di lode. Propongo la seguente playlist: "Andavo a 100 all'ora", "Perché quelle strane gocce…", "Voglia di cosce e di sigarette", "Maria", "Ballata tristissima", "3msc", "Mogol e Panella", "Musica della Madonna" e "La licantropia". In tutto fanno 33 minuti per 9 brani di cui 2 cover e uno strumentale. Che bella recensione che avrei scritto, se solo questo fosse stato il disco…

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.