Quattro brani pop da cameretta, con campionamenti interessanti dall'indie e dallo shoegaze
‘Blu Periodo’ è il secondo capitolo di una trilogia del sentimento a firma del giovane cantautoreromano Moci, una saga che affronta con linguaggio semplice e una buona dose di introspezione l’onda lunga della pandemia. Già, perché se ormai siamo abituati all’enorme (e peculiare) mole di produzioni musicali arrivate dal lockdown, adesso inizia ad esserci chi ha messo in musica l’onda lunga emotiva della pandemia. Il trittico in divenire è passato per la rabbia con ‘Profondo Rosso’ e adesso, continuando sulla scia delle associazioni cromatiche e delle citazioni, guarda al periodo blu di Picasso e alla depressione. Una delle parole simbolo delle generazioni a cavallo del millennio, ma anche una parola, un sentimento, una malattia, che è facile tirare in ballo a sproposito e difficile da raccontare non superficialmente.
Moci prova a farlo se non altro con sincerità e trasporto, ma soprattutto mettendo a punto un ecosistema sonoro calzante: le produzioni di ‘Blu Periodo’ utilizzano una grammatica lo-fi, ma parlano anche un linguaggio vicino ad un certo tipo di indie rock, emo e allo showgaze (Ampere). Un mix in grado di impreziosire i classici beat da cameretta, orecchiabili e malinconici, con l’interazione di arpeggi di chitarra e riverberi: si dribbla almeno in parte la solita formula downtempo, con i soliti suoni stra abusati. La struttura e l’interpretazione dei quattro brani, di per sé canoniche e prive di grandi sorprese, ne guadagnano un’atmosfera particolare e, alla fine, questa dozzina scarsa di minuti riesce a proporsi come una buona variante sul tema del pop gen Z di questi anni.
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La recensione BLU PERIODO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-05-25 15:11:30
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