MalClango Sparagazzarre 2023 - Strumentale, Rock, Noise

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Al secondo lavoro in studio, il trio capitolino prosegue il discorso sperimentale sia in ambito ritmico che complessivamente sonoro grazie a un'ulteriore prova di saggezza creativa

A ben sei anni di distanza dalla prima affascinante esperienza discografica, i romani MalClango approdano al secondo lavoro in studio sulla base di tanta esperienza accumulata per ciò che concerne savoir-faire sia stilistico che creativo e, di conseguenza, delineando un nuovo passo discografico, se possibile, ancora più incline a sperimentazioni capaci, sempre e comunque, di mantenere una traiettoria sonora abilmente in grado di tenere vivo l'ascolto senza alcuna repulsione dissonante o crisi intellettiva.

Le atmosfere complessive sviscerate da un album come Sparagazzarre presentano, fin da subito, un conto lynchianamente fatto di sostanza visceralmente oscura e tendente a una ridefinizione sostanziale del concetto di emotività per via di corpose e intensissime discese negli inferi della più brutale accettazione di realtà lovecraftianamente alternative, per poi rivolgere lo sguardo ormai già rimodulato in direzione di un math rock altamente sofisticato, stratificato e ulteriormente sperimentale, che si appoggia sul doppio utilizzo bassistico per una migliore tribalità di contenuto (sprazzi dei Tool più psichedelici, qua e là) ma anche per un più articolato tappeto intuitivo per sonorità anche di stampo elettronico (H.A.M. 9000).

Caratteristiche, queste, che, assieme a puntuali interventi di collage e found object, ampliano ancor di più il loro specifico raggio d'azione anche grazie a incursioni neo-avant-prog forse meno selvagge ma ugualmente inscritte in un contesto di sperimentazione necessaria per sempre nuovi tentativi di rinnovamento di genere (Bravi quasi tutti). Non tardano ad arrivare anche sagge e necessarie incursioni ambient concrete che mentre, da un lato, consentono all'ascolto di tirare una fondamentale boccata d'ossigeno, dall'altro fungono da coscienzioso mezzo trainante verso sempre più granitiche stuazioni ritmiche di grande sostanza tanto compulsiva quanto sciamanicamente lisergica (Bulkanus).

Concorrono alla cesellatura di un lavoro complesso nella forma ma genuinamente coinvolgente quanto a pathos acustico e travolgimento cerebrale anche sperimentalismi zappiani in sede percussiva (Minestrone trick & track), diramazioni alternative-grunge-metal in stile Primus ma senza inutili divagazioni di estro strumentistico (Millenovecentottantaquando), echi elettro-vintage che prestano parzialmente fede a titolazioni giocosamente manipolate (Kraf twerk), ritorni più puramente grunge-art-funk (Sparagazzarre) e ulteriori suggestioni free da miscellanea densa di stratificazioni ma sempre calda e costruttiva in ogni singola giuntura compositiva.

Dinanzi a un album come Sparagazzarre, di certo non si può rimanere indifferenti ma neanche frastornati dalla mole di materiale posto in essere perché tutto è equilibrato con grande consapevolezza di mezzi espressivi e spiccate doti di montaggio concettuale. Senza dubbio si tratta di uno dei progetti nazionali più interessanti in funzione di una possibile ulteriore evoluzione di generi consociati. Da tenere d'occhio con sempre crescente curiosità e interesse.

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La recensione Sparagazzarre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-21 11:24:45

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