Il mondo fanciullesco in cui non si è bambole, ma artefici e carnefici
Bambole Voodoo è il terzo singolo di sonoalaska, all’anagrafe Federica De Angelis. La cantautrice romana classe ’00 traduce una conversazione tra amiche in una rivalsa contro ogni tipo di violenza subita. Si avverte forte nelle sue parole un senso di sfiducia, in particolare verso la figura dell’uomo, antagonista di una storia con un unico lieto fine: meglio star da sole.
L’intento del brano e la sua costruzione sono fin da subito chiari: l’autrice, infatti, non utilizza mezzi arzigogolati per descrivere situazioni spiacevoli vissute. La forza di Bambole Voodoo sta nella capacità di aver reso un brano contemporaneamente denuncia e presa di posizione ("non siamo bambole, ma abbiamo noi quelle voodoo"). Non si limita a descrivere emozioni e fatti negativi, bensì utilizza la propria voce per dar fame di rivalsa a chiunque ha subìto. Invita letteralmente all’azione.
Dal senso di rivincita appena descritto ci si potrebbero aspettare note rock e grida punk. Nella realtà, però, il sound del brano è un pop accompagnato da beat elettronici. Il ritornello, forte di una voce tanto dolce quanto vigorosa, dona tempra al brano. Nella sua forma fanciullesca, l’artista è riuscita a staccarsi, pur restando fedele, dall’immaginario della sola bambina: concorrono indubbiamente l’influenza elettronica e una negazione nel testo nel voler essere bambola, quanto più artefice e carnefice.
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La recensione Bambole voodoo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-25 16:59:00
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