Koine' [Piemonte] Mele Marce 1998 -

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I Koinè spediscono una cassettina contenente 5 pezzi, tutti cantati in italiano. Il titolo è (chissà se consciamente o inconsciamente) emblematico: "Mele Marce". Nel senso che i 4 torinesi vorrebbero essere ribelli e sporchi e cattivi e arrabbiati come tutto quant'altro va più o meno di moda oggigiorno (comprese le ritmiche hard-punk-ska-'sta fava-core che suonano davvero tutte uguali e stanno iniziando a fracassare i genitali) ma proprio non ce la fanno. Mi spiace scriverlo, ma sentire l'ennesimo clone di Billie Joe Armstrong (Green Day n.d.r.) che per ben due canzoni (Mente e D.M.W.) imita nella voce e nei testi Augusto Daolio, mi sembra davvero troppo! E' come sentire l'educatore grande dell'oratorio, cresciuto a Battisti e Nomadi, che canta le sue canzoni (per fortuna non religiose) sulla base del gruppetto di mocciosetti punk-parrocchiali che probabilmente di nascosto lo pigliano anche un po' in giro (aggiungo per dovere di cronaca che qualcuno, a cui ho fatto leggere i testi, ha detto che il testo di D.M.W. "ci sta dentro" (?)).

Per contro, secondo me, l'unica canzoncina quasi carina è Francesca. Punkettino da cuore in biliko leggera leggera, senza pretese (d'altronde come non fraternizzare con chi canta "abbiamo ogni cosa che ci può fare felici- ma lei non vuol saperne- restiamo solo amici"). Bella proprio perché priva di pretestuosi proclami, che sono sì una cosa lodevole ma che poi finiscono inevitabilmente per prendere troppo la mano del predicatore di turno e annoiare a morte (scrivere nel retro di copertina "messaggio per i fan: boicottate tutto ciò che non è umanamente sostenibile" mi sembra un tantino demagogico). Per attenuare le tensioni posso scrivere che le capacità musicali ci sono, le basi non sono quel che si dice originali, però sono suonate con dignità… ma i testi… sia nella scrittura che nel cantato…
Capisco che quanto detto non sia propriamente ciò che un gruppo vorrebbe sentirsi dire, ma così è se vi pare diceva qualcuno. Io poi sono un caso patologico. Se una cosa non mi piace non riesco proprio, se non a fingere, perlomeno a non gridare il mio disappunto ai quattro venti. Per cui mi perdonino i Koinè, che dopo 4 anni (!) d'attività e concerti e recensioni (e sbattimento, ne convengo) si sentono spediti al posto da un professore sgarbato e incompetente, ma ciò che ho scritto è fottutamente e sinceramente vero. Rimandati quindi senza scuse al prossimo demo (magari più ricco di pezzi e di idee, e con una grafica perlomeno degna di tal nome). Pronti a smentire di fatto tutto quanto scritto dal sottoscritto. Comunque sia, non smettete per nessuna ragione di credere in quello che state facendo e di divertirvi mentre lo fate! Sono l'unica cosa che, alla fine, conta veramente.

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La recensione Mele Marce di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-11-01 00:00:00

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