La Baia OMBRE 2023 - Indie, Alternativo, Rock d'autore

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Un viaggio dentro se stessi, un'energia che cresce lentamente e, finalmente, esplode...forse troppo tardi.

OMBRE è il nuovo lavoro dei La Baia, band di Reggio Emilia di cui purtroppo non abbiamo altre notizie.

Si tratta di una raccolta di sette brani in stile alternative rock scritto, come tanti giunti negli ultimi anni, durante il periodo del lockdown per la pandemia di covid19. Un disco che cerca di raccontare tutto ciò che gli elementi della band hanno dentro sè, un viaggio interiore profondissimo.

Musicalmente il sound è subito messo a fuoco con Sole e con Valerian: batteria granitica piantata sul beat e basso che fraseggia con semplicità e attitudine rock mentre le chitarre si dividono i compiti in modo classico, dando spazio a una voce che non spicca per carisma, ma possiede un timbro comunque ben riconoscibile.

Oblivium si presenta con un sound un po' più patinato e "poppeggiante", già dalle prime note di chitarra. Il testo in inglese si appoggia bene all'arrangiamento e ai bpm ancora tenuti fin qui a bada col freno a mano.

Nebbia è una ballata, ancora lenta che riesce in poche note a offrire un paesaggio sonoro interessante che si infiamma nel ritornello. La voce è giustamente in mezzo al mix, ma questo purtroppo intacca l'intelligibilità delle parole, talvolta di difficile comprensione.

Fase Zero vive di una figura ritmica particolare in cui il secondo rullante della battuta è anticipato e riesce a dare inquietudine all'andamento. La chitarra elettrica nella strofa suona gli accenti tipici della musica beat ma poi sa farsi rispettare nei ritornelli.

Mediterranea si apre con un arpeggio di chitarra elettrica clean e inserti di chitarra con tremolo. Batteria e basso accompagnano la progressionie armonica e assecondano il crescere del pathos che però si conclude con una pausa per poi ricominciare tutto daccapo. Ci vuole un'intera seconda strofa per portare avanti un cambiamento di progressione.

Si chiude con Trigeminol che si presenta drittissima e carica di groove e gain. Cambio di passo che arriva fuori tempo massimo e che forse si poteva posizionare meglio nella tracklist per creare un cambio di dinamica che invece non c'è e rischia di appesantire l'ascolto.
In conclusione OMBRE è un disco che vuole essere rock ma che non convince per graffio e che suona patinato, più pop rock che alternative rock. Il freno a mano viene tolto soltanto nell'ultima traccia che è quella che, tirando per i capelli il resto dell'album, suona come non allineata al pop rock mainstream.

L'ascolto risulta abbastanza fluido, anche se manca un colpo di scena, un cambio di passo che aiuti l'ascoltatore a ridestare la propria attenzione. Trigeminol da sola non basta e forse ci sarebbe voluta almeno un'altra canzone con questa carica per mantenere alta l'adrenalina. Al netto di quest'ultima considerazione, l'album vive di un'ottima produzione e di arrangiamenti sapienti che però sembrano aver paura di straripare e rompere degli argini autoimposti e, personalmente, troppo restrittivi. Avrebbe fatto comodo un pizzico di acceleratore in più e di mollare del tutto il freno a mano.

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La recensione OMBRE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-12 15:45:39

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