Bud Spencer Blues Explosion Next Big Niente 2023 - Sperimentale, Rock

Next Big Niente precedente precedente

Un calembour disordinato e lisergico, che corre all'impazzata, sempre all'insegna del blues, ma varcando finalmente i confini acidi della psichedelia

Fino a poco tempo fa i Bud Spencer Blues Explosion erano facilmente individuabili, accostabili ad un genere musicale che negli Stati Uniti è fiorito e si è consumato con grande foga e successo negli anni '00, un blues rock grezzo che nella versione del duo romano spiccava il volo affacciandosi alle porte della psichedelia, mai varcate per davvero però. Da Vivi muori blues ripeti Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio si sono lavati in strane acque, acide e oscure, per dar vita ad un capitolo di discografia che era davvero difficilmente pronosticabile, visto il passo in avanti gigante che fa fare a questi due genietti schivi del rock italiano.

Next Big Niente è un album di grande gittata, che guarda lontano, non solo oltre i confini nazionali, ma oltre l'esasperazione del suono. Sembra come se i BSBE abbiano lasciato casa propria per un lungo periodo di tempo, per dedicarsi al lavoro di raccolta, alla ricerca di nuova linfa per un sound che iniziava a sembrare ripetitivo e stagnante. E tutto d'un tratto si sono trovati davanti una landa sterminata ricca di frutti da gustare, esperienze da fare, indicazioni giuste per produrre un lavoro che esagereremmo a definire miracoloso, ma siamo da quelle parti.

Tutta quella foga che derivava dall'ascolto di Jack White e simili è cambiata solo in qualità, non certo in quantità. L'esperienza I Hate My Village è stata per Viterbini seminale, fosse anche solo per l'incontro avuto con Alberto Ferrari dei Verdena, che riecheggiano come un faro nelle tracce di Next Big Niente. Dei bergamaschi sembra esserci l'attitudine alla furia, oltre che qualche stralcio ermetico di testo, ma nulla più. Il resto è tutta nuova vita che sgorga dagli strumenti - innumerevoli davvero - che vengono suonati.

Il blues è rimasto come guida di fondo, come vocina nelle orecchie di Viterbini e Petulicchio, che si divertono all'impazzata in questo calembour disordinato e lisergico, buono per farsi sfondare le orecchie ed entrare in altre dimensioni. Il misticismo tanto proposto da esponenti della musica italiana, ma solo come forma modaiola, è qui tradotto in suono. Perché essere mistici può voler dire anche essere ruvidi, farsi male guardandosi dentro, non semplicemente professare una calma zen, che nasconde spesso scheletri e paranoie. Next Big Niente è un buttar tutto fuori, usando un filtro creativo sempre vitale, e mai ripetitivo. 

Non a caso si inizia con Big Niente, un faticoso ingresso quasi ermetico e per niente orecchiabile, e si finisce con Gerrilli, 47 secondi di rockabilly dark estrapolati da un nastro anni '50 e usati come schiaffo conclusivo. In mezzo c'è un mondo sonoro da scoprire, costellato di grandi perle. Spiccano su tutti tre momenti: Miku 五, una danza jammata per marionette tripartita, tra voci computerizzate compresse e un caos primordiale, Camper, preludio frenetico della fine, un presepe sintetico di suoni giocattolo e distorsori, infine Insynthesi, ultimo singolo uscito, molto più classico e moderato, ma non per questo meno fertile di densità stupefacenti, di colori sgargianti quasi fino al vomito, ma perfetti così.

Forse è proprio una questione di colore, una tendenza a trovare le giuste sfumature in ogni occasione, o quasi. La cover di Next Big Niente è cromaticamente naif, ma è il biglietto da visita, la presentazione di tutto il viaggio che ci spetta, giù a capofitto nelle cascate dei Bud Spencer Blues Explosion.

 

---
La recensione Next Big Niente di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-07 18:17:03

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia