Stellamaris Stellamaris 1999 - Trip-Hop, Elettronica

Stellamaris precedente precedente

E’ un cd-demo che punta in alto, quello dei trentini Stellamaris: 3 brani ben confezionati ed arrangiati, ideati da Marcello DeAngelis, vero motore del progetto, e cantati da Francesca Paolini. I testi sono piuttosto simili, impostati tutti in prima persona singolare, un “io” tremendamente innamorato, che tuttavia esprime il suo anelito amoroso con belle ed evocative immagini, soprattutto in “Io sarò qui”, ma la vera forza di questo lavoro risiede nelle basi. Ora, se nel piatto avete 2 pietanze e una vi piace molto più dell’altra, che fate? Io sono di quelli che tiene il cibo più gradito per secondo e mangia per primo quello meno gradito: con ciò, per dirvi che prima delle squisite basi, c’è da sorbirsi l’amaro boccone del cantato.

Sarà che vengo da una indigestione di Cristina Donà e del “4-Track demo” di P.J. Harvey, ma qui si naviga in ben altre acque, prive totalmente di profondità e impurità, acque belle, tanto pulitine da sembrar distillate: la voce di Francesca è sempre misurata e ha un che di squillante, di adolescenziale, sempre in falsetto, e non la si sente mai aprirsi davvero. Insomma, proprio non mi riesce di digerirla, questa timbrica lieve e sempre acuta, e se in fondo mi sforzo di descriverla con buone parole, è perché v’è il rischio che sia solo una tara dei miei gusti il non saperla apprezzare.

Della musica, ancora non s’è detto. Nessuna delle melodie si stampa in memoria, quello che colpisce è piuttosto la bontà delle trame intessute sotto, fatte di batterie campionate, chitarre soffici ed effetti vari di assoluto pregio, certamente non molto lontani da questi Morcheeba, Lamb e Ustmamò, apertamente dichiarati come fonti ispirative. La partenza di “Paradiso” è all’insegna del drum’n bass, mentre “Soltanto un attimo” ha un bel basso profondo e dei preziosi ricami di chitarra, ma poi - in fondo - che senso ha sforzarsi di ascoltare le basi ignorando il cantato e viceversa? Prese nel complesso, queste 3 canzoni, sono una spiazzante dicotomia, e l’invito allo skipper è presto lanciato: la barca è di pregevole fattura, perché non cercare un degno equipaggio?

---
La recensione Stellamaris di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-03-29 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia