Antonello Raponi Come se il mondo non fosse com'è 2023 - Cantautoriale

Come se il mondo non fosse com'è precedente precedente

Il suono della musica d'autore contemporanea quando non cerca di allinearsi alle sonorità internazionali. Il suono delle parole quando non si cercano scorciatoie compositive. Questo disco è ciò che potrebbe essere la musica italiana se non cercasse altrove cifre stilistiche che non le appartengono.

Come se il mondo non fosse com'è è l'album di debutto di Antonello Raponi, artista di Frascati ma romano d'adozione con tante esperienze da chitarrista e corista.

Si tratta di una raccolta di otto brani in stile cantautoriale, perfettamente nel solco lasciato dalla scuola romana 2.0, quella dei Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri.

C'è subito molto di Fabi effettivamente nella title track, sia nell'incedere che nel porre i concetti che, banalmente nel timbro vocale.
Daisy continua la strada musicale aperta poco prima dove c'è spazio per strumenti suonati e nessuna elettronica. Belle le chitarre di Dove termina la strada, senza tempo o di quel tempo in cui si poteva cantare un'intera strofa di una canzone soltanto chitarra e voce. Basta ancora davvero poco per restituire all'ascoltatore un'idea precisa e perfettamente a fuoco di "suono" e questo segreto viene svelato con infinita grazia proprio qui, adesso.

In equilibrio mostra subito un'energia potenziale che sembra contenersi a stento nella delicatezza del solito arrangiamento minimale. Ti aspetti che prima o poi entri una sezione ritmica importante e invece resta tutto sottotraccia ed ancora una volta è la scelta giusta.
Mi parlano di noi si muove un po' come certe canzoni diafane e indifese di Samuele Bersani, ma i testi qui sono ancorati alle immagini raccontate, non ci sono voli inaspettati e anche questa è una cifra stilistica che torna spesso in questo disco, rendendolo singolare, originale.
Notevole il crescendo strumentale, emozionale e interpretativo in Il modo in cui hai paura.

Sorprendente Se la vita non ci aspetta che sembra abbandonarsi a un tempo da ballata molto ampio e invece parte con una batteria essenziale ma che dona molta aria al contesto.
Si chiude con Domani, ultimo giorno a Recanati, una zip che chiude i due lembi di questo disco come una cerniera deve fare, tirando forzatamente via tutto ciò che resta fuori e proteggendo tutto ciò che sta al di qua.

In conclusione Come se il mondo non fosse com'è è un disco prezioso, fatti di piccole pietre colorate tagliate alla perfezione per restituire una lucentezza abbagliante. Non ci sono effetti speciali, non ci sono suoni elettronici, non ci sono aiuti o scorciatoie. La strada è lì, a tratti polverosa, a tratti larga, in alcuni momenti passa attraverso panorami da sogno, in altri dentro gallerie buie. La chiamano vita e questo disco sa raccontarla senza mai porsi con uno sguardo dall'alto verso il basso, ma come farebbe un compagno di viaggio che ti cammina a fianco. Il lavoro di missaggio, produzione e mastering restituisce un prodotto molto naturale, mai over compresso e una quantità di dinamica difficilmente riscontrabile nei dischi pop contemporanei. Un grande plauso anche per questo volersi dissociare senza ma e senza se da una loudness war che sta distruggendo da decenni la qualità del suono nei dischi.

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La recensione Come se il mondo non fosse com'è di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-05-21 14:00:25

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