Luca Bussoletti
E’ soltanto un salto nel vuoto 2006 -

E’ soltanto un salto nel vuoto

Romano di 27 anni, Luca Bussoletti vanta nella propria cartella stampa un grande successo di pubblico su MySpace, con manifestazioni di stima provenienti addirittura da Cina e Giappone. Curioso, inserisco il cd nel lettore, e mentre le prime note riempiono la stanza giro e rigiro il disco tra le mani osservando le copertine fronte e retro.

Si parte con la narcisistica “Mi Amo”, proseguendo con la strappalacrime “L’uomo di vetro”, le cui atmosfere ricordano in tutto e per tutto Luca Dirisio. Immagini dure ed impegnate ed un’idea che inizia a modellarsi: ammetto l’orecchiabilità dei testi, ma anche quella costante di sensazione di “già sentito”, giudizio provato anche per “La ballata degli insetti”. La successiva “Viziato” (“Viziato e straviziato, non dirmi mai di no… perché senza te io scivolo”) si ricorda solo per il testo a tratti ridicolo ed imbarazzante. E allora l’idea si fa sempre più chiara e definita: è un disco pop, commerciale, radiofonico (del genere di Radio Italia), in cui non è un caso trovare “Alpha”, cantata in francese, un pezzo carino che sembra scopiazzare “Dove il mondo non c’è più” di Francesco Renga. Di rilievo, invece, la riuscita cover di “Working class hero” di John Lennon.

Francamente, trovo imbarazzante sapere che gente dall’estremo Oriente reputi entusiasmante canzoni del genere. Certo, un artista che si fa da sé, riuscendo ad ottenere consensi anche al di fuori delle proprie mura non può che essere ammirato. Ma lo sarebbe ancora di più se, nei prossimi lavori, riuscisse a scostarsi dai soliti modelli pop italiani, provando a mischiare maggiormente le carte in tavola, tra scelte stilistiche, testi e un modo di cantare (si ascolti “Sotto Zero” per capire) a tratti insopportabili.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.