Neima Ezza Piccolo Principe 2024 - Rap

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Crudeltà e dolcezza, c'è la vita di un ragazzo in questo disco. E non è poco

Nato in Marocco nel 2001 e cresciuto a Milano tra le zone periferiche di Baggio e San Siro, Amine Ezzaroui, in arte Neima Ezza, è al suo secondo disco; con numerosi singoli e featuring all’attivo con artisti non solo in italiani, tutti da milioni di ascolti, Neima conferma la sua forte credibilità e dà prova, ancora una volta, della sua naturale e autentica attitudine verso il rap, o meglio ancora verso le rime e la scrittura di questo genere, che in questo disco prende forme e suoni trap e più leggeri come il pop, l’elettronica e il reggeaton. Ma le sue parole, quelle vanno sempre dritte al cuore, dalla prima all’ultima traccia.

Questo perché lui è vero e nel suo disco “Piccolo principe”, esplicito tributo al romanzo di Saint-Exupéry, oltre ad esserci una malinconia costante che permea tutte le canzoni, c’è il racconto schietto e diretto della sua vita nel quartiere. Racconta tutto, con poesia, con dolore, con dolcezza, con sensibilità e sincerità: dalla Spedizione punitiva feat. Simba La Rue, alla Ninna nanna quasi natalizia prodotta da Dystopic, c’è Neima, con tutto il suo mondo e la sua Perif Team, il suo cuore e la sua sensibilità, le sue esperienze. Puoi fare la nanna non c’è nessun mostro, forse adesso lo può dire.

Crudeltà e dolcezza, un disco che racchiude tutto o molto di quello che ha vissuto e anche di quello che sta vivendo ora, a Milano, Zona 7, localizziamo perché le zone sono appartenenza, ognuna ha il suo paladino, ma la periferia è periferia, ovunque, nel bene e nel male. Neima racconta la sua e dice la sua spacciatori scontano più anni degli stupratori; racconta dei processi, del giudice, di assistenti sociali, proiettili, pistole, case popolari, gente a terra. Racconta di legami forti e di rotture forti, di solitudine, crepe nel cuore, ma anche di persone importanti, la mamma, la nonna, la sorella, e di tanto amore nonostante le difficoltà e gli ostacoli. 

Nessuna ipocrisia e anzi, una forte voglia di rivalsa e di farsi sentire, anzi di raccontarsi, a chi vuole stare a sentirlo. 

Neima parla del disagio e delle difficoltà, della verità di questi quartieri di periferia, che sono tutti i quartieri di periferia di tutte le città. La tracklist è stata spiegata da Neima ai suoi fan attraverso una speciale experience in quattro luoghi della città (Piazzale Selinunte 27, Corso di Porta Vittoria 16, Via Edmondo De Amicis 2, Via Torino 45), ognuno evidentemente simbolico per la sua carriera.

E se guardiamo la risposta a quella experience in città e i numeri degli ascolti è evidente che sono in tantissimi a rivedersi nelle sue storie: Avanti, prodotta da 2nd Roof, già inno generazionale e Bella, che hanno anticipato l’uscita dell’album, contano milioni di stream e di view sulle varie piattaforme.

Piccolo principe è un disco con grandi produzioni e basi potenti che esaltano e a volte anche amplificano i racconti di Neima. Ci sono una Intro e una Outro che sono le due facce della stessa storia, due modi diversi ma entrambi eccellenti, di raccontare il suo passato e il suo presente. Nati senza-Outro, il pezzo che chiude il disco, intimo e conscious, con liriche pregiate e un racconto così lucido e poetico della sua infanzia e del suo passato, è proprio una poesia. A me ricorda tanto Bastavano le briciole di Marracash, patron del rap conscious, per il mood malinconico e appunto cosciente, i sentimenti esposti e lacrime ingoiate e nascoste, ma che sembra escano dalle rime.

Neima scrive e rappa molto bene, Bimbo in quartiere, altra canzone che esalta le sue doti e il suo flow, mi fa pensare invece a Mondo Marcio e alla sua Dentro alla scatola o Segui la stella. Paragoni più da analisi spicciola della società che artistici e musicali: Barona, San Siro, 2008, 2006, 2024, pare che le cose non siano cambiate granché nelle periferie, nelle città, e forse qualche cosa è anche peggiorata. 

Neima Ezza è credibile, e anche i featuring nel disco, importanti e non a caso, lo dimostrano: Gué in Ghetto Love, che potrebbe essere la canzone divisiva dell’album, Baby Gang in Mamma mi diceva, Capo Plaza altra penna pregiata, in Calle, Néza nel brano Chiamate perse. Due principi con Emis Killa sembra quasi una risposta a Lontano-carlito’s way, brano contenuto nel disco di Emis, e il feeling tra i due è sempre molto forte. 

E così traccia dopo traccia, la sua storia è chiara, gli credi, e stai dalla sua parte. Neima Ezza è una bellissima nuova penna, una voce morbida e sinuosa come le dune infuocate del suo Marocco, e quel calore si sente.

Piccolo principe dei palazzi

migliaia di persone ascolteranno i pezzi

migliaia di persone verrano ai tuoi concerti

ma non colmeranno il vuoto

Scrive così Neima, io invece spero di sì, che gliene colmino almeno una buona parte di quel vuoto.

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La recensione Piccolo Principe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-01-29 11:19:00

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