t vernice Sempre, always… siempre 2023 - Pop

Sempre, always… siempre precedente precedente

Pop psichedelico con cui "vibare"

“Nostalgia culturale, attinente alla memoria di un gruppo o addirittura di un'intera generazione.

 Nostalgia virtuale, basata su libri, video e fotografie che ritraggono e narrano avvenimenti del passato vissute indirettamente dallo spettatore”.

Questa è la definizione improbabile che Google ci dona in merito a quella che sul web è definita cultural nostalgia; chi vuole fare l’intellettuale pensa a Nietzsche e alla teoria dell’eterno ritorno, ma noi (che di intellettuale non abbiamo niente) abbiamo ascoltato l’ultimo album di t vernìce, e quindi non possiamo non pensare ai televisori a tubo catodico e  alle infradito in plastica di quando avevamo nove anni e passavamo l’estate nella casa dei nonni.

"Sempre, always… siempr"e è il prolungamento naturale di un percorso musicale - e probabilmente anche di disillusione esistenziale - iniziato nel 2020 con la traccia due euro, pubblicata all’interno di Hanami (il disco a tredici mani di Asian Fake) e che prosegue, con l’acquisizione di tematiche più malinconiche, in bestof2020, il primo album dell’artista abruzzese - che in tracce come plastica dà già i primi segni del disfacimento di un’intera generazione, ma accompagnato dai toni molli del suo pop psichedelico (con i quali è difficile non vibare).

L’ultimo album, uscito il Novembre scorso, è lo stadio finale, la risultante perfetta della dislocazione tra i testi che hanno il sapore dell’angoscia con cui ci svegliamo la mattina, e il sound sognante, fatto di sole e zucchero filato.

É in canzoni come tiempo libero (Nel tempo libero puoi diventare/più o meno quello che vuoi/normalizzare la creatività/alimentare la paura di un essere un medio), che l’artista si fa cantore delle infelicità di chiunque sia nato dagli anni 90 in poi, nutrito di sogni ormai sbiaditi, e tornati nella nuvola lo-fi che circonda i suoi testi. 

É impossibile slegarlo da una tradizione di scrittura musicale che arriva a lui partendo da  Enzo Carella e passando da Marco Castello; e se la scrittura è tutta italiana, il sound è sicuramente passato dall’estero, accanto a Mac de Marco e a Cuco.

t vernìce prova a dare una soluzione  (che a quanto pare è il bosco, dove  c’è un suo amico che potrebbe insegnarci ad assassinare il tempo, come dice in orsi) a una generazione che sta affogando, ma noi siamo immobili, e - come anche lui - non abbiamo voglia di fare cose che non ci va di fare, vogliamo solo ballare la techno e magari farci anche esplodere (vedi techno). Più che sicura questo sia un sentimento abbastanza condiviso.

---
La recensione Sempre, always… siempre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-28 17:16:00

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia