Lucariello Quiet 2007 - Hip-Hop

Quiet precedente precedente

“Pistole, puttane e coca cola”. A Napoli (e non solo lì) si cresce così. Perché? Perché si. Perché è così. Perché sembra che ci sia solo la tv, la strada, la droga. E la violenza, che se ci sei già stato hai solo intravisto, che se ci sei nato te la porti addosso. Ovunque. E bisogna diffidare e bisogna combattere. Avere fiducia. Serve il supporto di qualcuno (ma di chi?), altrimenti niente. Niente. Da soli. In silenzio. Con un ferro in mano. E chi riesce a trasformarlo in una bic blu per uccidere il foglio bianco dell’indifferenza è un eccezione. Lucariello è un’eccezione, che da Napoli non se ne vuole andare, perché è bellissima, la ama, e perché si può fare ancora qualcosa: sono stronzate quelle dell’è tutto finito e del tanto sarà sempre così. Ecco, il senso è questo. La vita è sofferenza, e qui si sta male e se siamo nella merda un motivo c’è: capiamolo, tiriamoci su le maniche e cominciamo a spalare, ma senza buttare via niente, che la merda è un ottimo concime, ma chi ci sguazza affonda. E annega.

“Quiet” è un album scuro, fumoso e spirituale ma concreto, hip hop (hardcore e street, non gangsta) emozionato, in dialetto napoletano stretto. Ma dopo un po’ che lo si ascolta diventa chiaro anche a chi di Napoli non è. E si entra nelle storie dei palazzoni (delle caserme), delle strade (dei vicoli), dei ragazzi (degli immigrati), delle donne (delle prostitute), dei “diversi” (dei “malati”). Degli X. Con un coraggio che è difficile trovare in giro, ma che Lucariello ha avuto, grazie anche al solido respiro degli Almamegretta e ai suoni pittorici di Taketo Gohara. È quindi un lavoro pesante e scomodo, conscious che più conscious non si può, difficile, ma altamente evocativo. E positivo. Con canzoni davvero notevoli (“Pistole, Puttane E Coca Cola”, “Totore” e “Queen Of The Street” tra tutte), sia per quel che riguarda le melodie che per i significati, taglienti e originali, raccontati da punti di vista che si credono ciechi, ma che in realtà ci vedono benissimo.

---
La recensione Quiet di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-13 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia