Un concept dall'orientamento introspettivo muove sonorità rock in bilico fra anni '00 e soluzioni stilistiche attuali: ascoltare "Il sonno delle balene" è senza dubbio una buona decisione
A sei anni di distanza dal primo EP ufficiale, Fabio Pocci torna a farsi sentire animando il moniker phomea: la piena primavera porta alla fioritura di "Il sonno delle balene", nuovo disco licenziato in forma indipendente.
Dodici brani a rimpolpare una tracklist completa e stratificata, dove a ogni passaggio corrisponde una stanza musicale diversa, sempre declinata attraverso il registro rock dalle precise coordinate. Nella musica dell'artista toscano, infatti, si sentono echi di anni '00 con soluzioni attualizzate, dove il gusto analogico incontra una dimensione digitale mai eccessiva, ponderata nelle proporzioni. Se ne produce uno sviluppo dal piglio autoriale, con le parole che accompagnano le composizioni impresse sul pentagramma, in una forma unica dove i racconti del proprio vissuto coincidono con quello che ha segnato il fruitore, al fine di innescare (con efficacia) un meccanismo di empatia e reciproco riconoscimento.
Prendersi tempo per ascoltare con attenzione "Il sonno delle balene" è una buona decisione che consigliamo a chiunque abbia voglia di allontanarsi dalle tracce standardizzate e dalle dinamiche del music business; a giovarne, i timpani ma anche la propria visione del presente.
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La recensione Il sonno delle balene di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-18 00:00:00
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