Luxluna Borgoapocalisse 2006 - Indie

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Chissà cosa avrebbe riferito Marco Polo al suo sovrano, Kublai Khan, se solo si fosse azzardato a passare dalle parti di “Borgoapocalisse”? Per carità, sarebbe come minimo irriverente paragonare Italo Calvino e “Le città invisibili” ai Luxluna, però giocare non fa mai male, nemmeno in casi come questi, considerando poi che, nella finzione del romanzo (e forse non solo in quella…), il viaggiatore veneziano si fa largo usando massicce quantità di fantasia. E poi, a pensarci bene, chi avrebbe l’ardire di inventarsi un posto dove i suoi abitanti giocano indifferentemente con una prostituta rumena e gli sms, restano impassibili di fronte a uno spazzino filosofo, assistono senza intervenire alla lotta tra logica del profitto e fiaccola dell’anarchia, compatiscono un vigile che multa se stesso e ascoltano le giustificazioni di un sindaco che tassa i tocchi delle campane? Nessuno, è evidente, perché una città simile esiste e fa parte della nostra vita, delle nostre alienazioni quotidiane. “Borgoapocalisse” è molto più di una metafora, è la solitudine sbattuta in faccia senza troppi complimenti, commentata da una band ispirata, che intraprende il suo viaggio nella follia con una varietà di stili molto ampia. Se alla base di questo concept-album c’è del sano e vecchio rock (e senza quelle cupezze del precedente “Io ricordo tutto”), i Luxluna non mancano di sfruttare la ballata balcanica, il tango, il folklore. Una disomogeneità solo apparente, che fa parte di un piano ben preciso e non fa girare la testa. Tanto che “Borgoapocalisse”, oltre a essere ben suonato, raggiunge vette altissime (l’incastro delle voce di Adolf Hitler nel finale di “Il torto e la ragione” è assolutamente divino) e sciorina testi ironici e per nulla scontati. Solo qualche dubbio su “Zappertic”, un blob già sentito altre volte, anche se c’è da dire che riascoltare il famoso confronto sulla libertà della televisione tra Enzo Biagi e Pierpaolo Pasolini non fa mai male. Il disco è scaricabile, alla faccia della Siae e delle royalties, dal sito web della band.

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La recensione Borgoapocalisse di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-05-14 00:00:00

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