Una galassia di idee che affondano le radici nel prog-rock di mezzo secolo fa.
The Missing Christ è il nuovo viaggio sonoro concepito da Luca “Hobu” Gaigher, affiancato da Stefano “Meson” Marzioni alla chitarra, Giulio “Bista” Gaigher alla batteria e Antoine Lombard al sax. Un progetto che si muove tra le città e i decenni: prodotto tra Roma e Parigi, ma figlio legittimo di un’epoca che ha scolpito la musica con ambizione e visione — quella del progressive rock anni '70 e '80.
Tre brani bastano a tratteggiare un universo denso e stratificato. Non si tratta solo di omaggio, ma di riscrittura personale: le influenze dei giganti – Yes, King Crimson, Rush – si mescolano con la tradizione tutta italiana del prog colto e visionario, da Battiato al Banco del Mutuo Soccorso.
Il brano manifesto è senza dubbio Cosmeticicosmici: un titolo che è già un manifesto poetico. Dentro ci trovi un’intera galassia musicale: armonie liquide, tempi spezzati, citazioni cosmiche e mistica ironia. Un ponte tra l’aldilà spirituale e il futuro sintetico, tra il sacro e il kitsch, tra il corpo e il cosmo.
The Missing Christ è un’operazione fuori dal tempo, in cui la nostalgia diventa linguaggio e la complessità non è mai fine a sé stessa. Un piccolo gioiello che parla a chi ha orecchie e cuore per ascoltare il rumore delle stelle.
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La recensione The Missing Christ - Volume 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-25 08:06:59
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