ventitrevoltemario Solo Come Un Cane 2025 - Rock, Indie, Alternativo

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Ululare al vuoto: la solitudine elettrica di ventitrevoltemario.

Con "Solo come un cane", ventitrevoltemario firma il suo brano più crudo e viscerale, una dichiarazione d'intenti che affonda le radici nel disagio generazionale, sospesa tra lo sfogo post-adolescenziale e la poetica del vuoto urbano. A sostenere il peso emotivo del pezzo è una produzione abrasiva: chitarre distorte che graffiano come vetro rotto e batterie volutamente sporche, sature di riverbero e imperfezioni, in perfetto equilibrio tra il lirismo di Damon Albarn e le pulsazioni alla Beck e del british rock dei primi Duemila.

Ma è il testo a segnare il centro nevralgico del brano. Con parole semplici e taglienti, ventitrevoltemario tratteggia la parabola della solitudine dopo la fine di una relazione, senza mai cadere nel melodramma. C’è rabbia, sì, ma una rabbia asciutta, trattenuta, che scivola sotto pelle più che esplodere. L'immagine del cane – emblema di fedeltà tradita e marginalità – diventa metafora di una condizione esistenziale che accomuna molti della sua generazione: abbandonati, spaesati, ma ancora capaci di ululare al cielo.

"Solo come un cane" è un brano che non cerca consolazione, ma riconoscimento. E nella sua ruvidità riesce a essere sorprendentemente elegante.

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La recensione Solo Come Un Cane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-26 07:37:15

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