Chi l’ha detto che un pezzo pop non può più avere come protagonista una chitarra elettrica?
Chi dice che nel 2025 un buon pezzo pop non possa più poggiarsi su un giro di chitarra elettrica dovrà ricredersi. Rivoluzione Punk, il nuovissimo singolo dei Malamore è una prova tangibile di come l’energia delle sei corde ha ancora molto da dire.
A una manciata di mesi di distanza da Venere e Giove, il trio pugliese ritorna con un pezzo, pubblicato e distribuito da DIGA Records, meno barocco nei suoni e sostenuto da una produzione più “sporca”, vicina all’alternative rock. Un suono più ruvido rispetto al passato, ma ancora intriso di una poetica e di una sensibilità melodica capaci di strizzare l’occhio al cantautorato italiano.
Un risultato ottenuto mescolando incisivi riff di chitarra e basso ipnotici con groove di batteria monolitici, sospinti da una cassa in quattro e arricchiti da golosi contrappunti di hi-hat che ne danno un ottimo boost dinamico. Sonorità abrasive che - giusto per dare qualche coordinata - richiamano il Motta de La Fine dei Vent’Anni, a cui i Malamore accoppiano un testo ruvido e diretto, che si scaglia contro la società contemporanea, sempre più orientata a uniformare il pensiero collettivo sotto quell’omologazione di pasoliniana memoria.
Poi c'è chi non lavora per niente
Chi si veste da deficiente
Chi grida la rivoluzione è punk
Ma la droga con i soldi di papà
Cantano i Malamore nel loro ultimo singolo. Rivoluzione Punk è un pezzo che colpisce nel segno sin dal primo ascolto, grazie all’unione tra un killer riff di chitarra e una poetica senza fronzoli, dritta al punto.
Un brano che conferma la volontà dei Malamore di non fossilizzarsi su un unico suono o estetica definita, in grado di accendere la curiosità per il loro prossimo album, atteso entro quest'anno. Un disco che, alla luce di quanto abbiamo ascoltato negli ultimi mesi, si preannuncia decisamente promettente.
---
La recensione Rivoluzione Punk di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-11 23:29:11
COMMENTI