Nei risvolti del quotidiano un pizzaiolo trova i riflessi della sua terra d'Egitto, e Calafati edifica un folk di matrice gucciniana senza perdersi nel mero tributo o esercizio di stile
Tra la Sicilia, Bologna e Vicenza si plasmano le storie di Calafati (Tommaso). Il recente mese di maggio è il contesto che ha segnato la pubblicazione di "Pizza cuore", un singolo distribuito in forma indipendente, prologo di una progettualità più articolata.
Quattro minuti abbondanti d'ascolto, anche solo questo parametro quantitativo restituisce in modo inequivocabile determinate intenzioni anti-business dell'artista stanziato in Veneto, che si dimostra focalizzato sul bisogno di lasciar fiorire la sua creatività, raccontando, senza troppi voli di fantasia, ma radicato nel quotidiano, frammenti di vissuto. Spazio quindi a un pizzaiolo egiziano, che trova la sua terra d'origine nel cuore di una persona con uno spazio ben definito nella sua routine; sullo sfondo di questi concetti, si sviluppa un folk dinamico e dagli sviluppi mai stereotipati, gucciniano nelle intenzioni senza però perdersi nel mero esercizio di stile.
Un valore aggiunto che senza dubbio può diventare pregio, elemento distintivo e fattore di fondamentale importanza per posizionarsi nel panorama della musica emergente. Calafati ha idee chiare e poche intenzioni di conformarsi: non si può chiedere di più, ed è lecito attendere fiduciosi ulteriori sviluppi, che devono formalizzarsi senza alcun tipo di frenesia da pubblicazione del venerdì.
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La recensione Pizza cuore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-05 23:22:30
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